Poche ore fa l’organizzazione non profit americana XPrize Foundation, la cui mission è incentivare l’innovazione in diversi settori tra cui quello aerospaziale, ha reso noti i nomi dei finalisti del concorso Lunar XPrize sponsorizzato da Google. Degli oltre 30 team iscritti alla competizione partita nel 2007, a contendersi il ricco premio di 20 milioni di dollari e la gloria sono rimasti i veicoli lunari di SpaceIL (Israele), Moon Express (Florida, USA), Synergy Moon (internazionale), TeamIndus (India) e Hakuto (Giappone). Ora devono solo atterrare sulla superficie lunare entro il 31 dicembre 2017.
Superata la verifica della validità del contratto di lancio del veicolo, i cinque finalisti hanno avuto ufficialmente accesso alla fase finale del concorso: da oggi l’obiettivo da raggiungere è rendere operativo il veicolo costruito, che dovrà dimostrarsi quantomeno in grado di allunare, di percorrere mezzo chilometro sulla superficie del nostro satellite e di trasmettere sulla Terra immagini ad alta definizione.
“Siamo eccitati dall’avere cinque contendenti che da tutto il mondo stanno lavorando per questa missione”, dichiara Chanda Gonzales Mowrer, senior director di XPrize.
Le strategie in campo sono diverse.
L’israeliana SpaceIL ha programmato di volare nello spazio sfruttando la prossima partenza del razzo SpaceX Falcon9, di nuovo pronto al lancio dopo un incidente al trampolino lo scorso settembre.
Moon Express, invece, fa affidamento sulla startup partner Rocket Lab, che sta sviluppando un piccolo razzo battezzato Electron. Il responsabile esecutivo di Moon Express Bob Richards ha affermato in un’intervista che il progetto sta andando verso un futuro che guarda oltre il premio Google Lunar XPrize: porre le basi per un business che fornisca trasporti e servizi lunari, come la ricerca e l’estrazione di minerali.
Synergy Moon, team che vede la collaborazione di 15 Paesi diversi, conta sul passaggio del razzo Neptune della Interorbital System Corporation, società con sede in California.
TeamIndus e Hakuto, infine, condivideranno il volo a bordo del Polar Satellite Launch Vehicle dell’Indian Space Research Organisation.
Se il primo premio ammonta a 20 milioni di dollari, il secondo classificato potrà contare su una vincita di 5 milioni a cui potrebbero sommarsi dei bonus per la conquista di alcuni obiettivi, per esempio raggiungere i resti delle precedenti missioni Apollo o trovare ghiaccio sulla superficie della Luna.
Fin dal suo esordio nel 2007 il Google Lunar XPrize ha fatto molto parlare di sé. Basti ricordare Moon Shot, la web serie prodotta da J.J Abrams, Epic Digital e Google sui partecipanti della competizione.
Ma anche i team concorrenti, tra cui anche la nostra Team Italia, hanno dato prova di grande impegno a livello mediatico. “XPrize e Google sono rimaste impressionate dalle attività di divulgazione realizzate dalle squadre in gara, e hanno quindi deciso di dividere fra tutti e sedici i team Diversity Prize il premio da un milione di dollari, come riconoscimento dei metodi unici e delle iniziative messe in campo da ciascuno di loro nel corso degli anni”, spiega Chanda Gonzales-Mowrer. “Ognuno di questi team si è impegnato al massimo per dimostrare che non c’è bisogno di essere una superpotenza del governo per inviare una missione sulla Luna, dando nel frattempo al pubblico la motivazione per interessarsi ai campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica”.