L’ibuprofene compromette la corretta funzionalità dei testicoli nei giovani uomini. È quanto emerge da uno studio franco-danese da poco pubblicato dalla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, che ha analizzato se e come l’assunzione quotidiana della massima dose di ibuprofene indicata nel bugiardino potesse influire sull’equilibrio ormonale maschile. In 14 giorni di trattamento i ragazzi coinvolti nella ricerca hanno sviluppato una condizione ormonale (reversibile) correlata a una ridotta fertilità, simile a quella degli uomini di mezza età.
Il monitoraggio sull’efficacia e la sicurezza dei farmaci – anche di quelli che consideriamo in genere sicuri – è un processo continuo che serve a far emergere eventuali effetti collaterali che non si erano potuti osservare in laboratorio, e che magari si manifestano solo in determinate condizioni. Il gruppo di ricerca di Bernard Jègou, direttore dell’Institute of research in environmental and occupational health in Francia, insieme ai colleghi del Dipartimento di neurologia dell’Ospedale universitario di Copenhagen, è appunto impegnato in questa attività.
Ultimamente i ricercatori stavano studiando gli effetti di comuni farmaci da banco (aspirina, paracetamolo e ibuprofene) utilizzati per trattare il dolore e l’infiammazione, evidenziando in diversi esperimenti come, se assunti dalle donne incinte, potessero influenzare funzione e sviluppo dei testicoli nei feti maschi. I tre farmaci, in particolar l’ibuprofene, avrebbero infatti un effetto anti-androgenico, cioè di inibizione della produzione di testosterone – l’ormone maschile per eccellenza.
Alla luce di ciò, i ricercatori si sono chiesti cosa potesse accadere nell’adulto. Considerando anche il fatto che l’ibuprofene viene abitualmente assunto da giovani sportivi prima di un evento agonistico per prevenire l’insorgenza di dolori, i ricercatori hanno coinvolto in uno studio controllato randomizzato 31 volontari tra i 18 e i 35 anni: a 14 di loro è stato chiesto di assumere due volte al giorno 600 milligrammi di ibuprofene (per un totale di 1200 mg, la dose massima giornaliera indicata nel foglietto illustrativo dell’antinfiammatorio) per due settimane, mentre ai restanti 17 è stato somministrato un placebo.
Le analisi eseguite hanno dimostrato che la terapia con ibuprofene comprometteva l’equilibrio ormonale, influenzando gli ormoni prodotti dall’ipofisi (una ghiandola endocrina posta a livello cerebrale), che di norma stimolano la produzione di testosterone da parte dei testicoli. Uno squilibrio associato a compromissione della fertilità, depressione e aumento del rischio di eventi cardiovascolari come insufficienza cardiaca e ictus.
Fortunatamente non c’è da preoccuparsi per i volontari coinvolti nello studio, sostengono i ricercatori. Il periodo di trattamento con ibuprofene ha indotto conseguenze momentanee e reversibili. Non si sa, però, quali potrebbero essere gli effetti sul lungo periodo.
I ricercatori non si sono fermati qui e hanno continuato a indagare in questa direzione, confermando l’effetto anti-androgenico dell’ibuprofene non solo a livello sistemico (in vivo, sull’intero individuo) ma anche direttamente sui testicoli (ex vivo) e sulle cellule specifiche che producono il testosterone(in vitro).
È certo, concludono i ricercatori, che le indagini non potranno fermarsi qui, ma saranno necessari altri studi per rispondere alle domande che la loro ricerca ha sollevato: gli effetti anti-androgenico si manifestano anche a basse dosi? Quali, invece, le conseguenze a lungo termine di una terapia continuativa? Non ci resta che attendere i futuri sviluppi della ricerca.
Via: Wired.it