400 milioni per la ricerca europea

400 milioni di euro per sviluppare le idee più innovative nel campo della biologia, della medicina, dell’informatica, delle scienze umanistiche, della matematica, della fisica e dell’ ingegneria. A tanto ammontano i finanziamenti messi a disposizione dall’European Research Council (Erc) con la sesta Starting Grant Competition, l’ultima sotto il Settimo programma quadro. A beneficiare dei finanziamenti saranno i progetti di 287 ricercatori, 8 dei quali verranno condotti da ricercatori italiani, nei campi delle neuroscienze, dell’imaging tumorale, delle politiche dell’energia, del cambiamento climatico e della quantistica.

Ecco i partecipanti per l’Italia: Dario Bonanomi per l’Ospedale San Raffaele, Valentina Bosetti per la Bocconi, Paola Cappellaro per il Laboratorio europeo di spettroscopie non lineari, Oliver Collignon per l’Università degli studi di Treno, Francesco Ricci per l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, Marco Sgarbi per l’Università degli studi di Verona, Massimo Tavoni per la Fondazione Eni Enrico Mattei e Marco Vignati per la Sapienza Università di Roma.

Gli Starting Grant, pensati per supportare i ricercatori all’inizio delle loro carriere (la media d’età dei partecipanti è infatti sui 34 anni), hanno raccolto quest’anno oltre 3.300 candidature, il 50% in più di quante presentate lo scorso anno. Oltre a crescere la domanda cresce anche la percentuale di donne rappresentate nei Grant: il 30% quest’anno contro il 24% dello scorso anno. Per quanto riguarda invece i progetti finanziati, il 44% riguarda le scienze fisiche e l’ingegneria, il 38% la branca delle scienze della vita, e il restante 18% le scienze sociali e umanistiche. Alcune delle problematiche affrontate riguardano lo sviluppo di sistemi di difesa delle coste contro gli tsunami, la messa a punto di radioterapie high-tech per i tumori della testa e del collo, il monitoraggio in real time dell’inquinamento attraverso il Gps e lo sviluppo di nuove tecnologie per il fotovoltaico low cost.

Grazie ai finanziamenti erogati – in alcuni casi arrivano fino a due milioni per singolo progetto – i giovani ricercatori avranno a disposizione le risorse per costruire il proprio gruppo di studio, promuovendo dottorati e posizioni di post-doc. Helga Nowotny, presidente Erc, ha commentato in proposito: “Circa i due terzi su un totale di 3.860 top scientistis finanziati attraverso l’Erc dal 2007 appartengono alla classe di età che plasmerà il futuro scientifico dell’Europa. Le loro idee innovative e i crescenti risultati delle attività di ricerca che abbiamo visto finora faranno la differenza – per la scienza, per l’innovazione e per la società in generale”. Quindi, riferendosi alla percentuale femminile che avrà accesso ai finanziamenti, ha detto: “Per la prima volta in assoluto, la proporzione delle donne tra i beneficiari è arrivata al 30%. Questo è molto incoraggiante e di buon auspicio per il futuro”.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA Goddard Photo and Video/Flickr

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