Manlio Dinucci
Geostoria dell’Africa
Zanichelli 2000
pagg. 140, 18000 lire
“Sono nato libero, libero in ogni senso che potessi conoscere”, scrive Nelson Mandela nella sua autobiografia del 1994. “Solo quando ho scoperto che la libertà della mia infanzia era un’illusione, che la vera libertà mi era stata rubata, ho cominciato a sentirne la sete […] Allora sono entrato nell’African National Congress, e la mia sete di libertà personale si è trasformata nella sete più grande di libertà per la mia gente”.
Il dramma delle popolazioni africane è forse tutto in questa parola: libertà. Dall’epoca della tratta degli schiavi al colonialismo, fino all’attuale sfruttamento delle risorse naturali e agricole l’Africa, culla dell’umanità, ha sempre vissuto il rapporto con l’occidente sviluppato tra mille squilibri. Ancora oggi, liberatasi (almeno) dal giogo del colonialismo e abbattuta in Sudafrica la piaga della discriminazione razziale, l’Africa deve affrontare le sfide fondamentali del suo futuro: superare il ritardo di democratizzazione dei suoi stati e assicurarsi al contempo istituzioni capaci di fornire agli stessi maggiore solidità economica e finanziaria. Modificare i rapporti di forza che rendono l’Africa estremamente debole in tutti i rapporti commerciali e politici con l’occidente. Fare i conti ciascun africano col proprio passato ma soprattutto col futuro che desidera, per allontanare l’attuale sottosviluppo e dare sempre meno adito alle guerre fratricide che insanguinano da decenni il continente nero.
E nella sua “Geostoria dell’Africa” Manlio Dinucci mostra al lettore l’Africa: dalla nostra antenata Lucy fino alle speranze del dopo-Mandela, e racconta la realtà di un continente da sempre esplorato, colonizzato, sfruttato, giudicato. Il testo mantiene un tono piano e un taglio didattico, senza addentrarsi in valutazioni particolari. Attraverso grafici, cartine e testimonianze dirette dei protagonisti della storia africana riesce a fornire un sufficiente numero di informazioni. Risulta quindi un valido strumento per gli studenti medi o delle superiori e, in generale, per chi voglia farsi un’idea della situazione del continente africano.