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Regno Unito ai confini della clonazione

Con 366 voti favorevoli e 61 contrari il parlamento britannico ha compiuto un deciso passo in avanti. Ha detto sì a nuovi tipi ricerca sulle cellule staminali prelevate da embrioni umani. Obiettivo: mettere a punto nuove terapie e contribuire alla lotta contro malattie finora incurabili, come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. Le cellule staminali, infatti, sono delle progenitrici, ancora indifferenziate, che possono evolvere in qualsiasi organo e tessuto. “Nelle cellule staminali”, sostiene Yvette Copper, viceministro della Sanità britannica, “potrebbe risiedere la chiave per curare il corpo umano”. Partendo da queste gli scienziati intendono coltivare nuove parti di ricambio per rimpiazzare organi e tessuti malati. Con la nuova legge, ogni progetto di ricerca dovrà essere vagliato dall’Autorità per la Fecondazione ed Embriologia Umane (Hfea), con l’obiettivo di produrre riserve stabili di cellule staminali embrionali da coltivare in laboratorio e da utilizzare come risorsa sostituibile, senza ricorrere agli embrioni o crearne di nuovi per ogni studio. Inoltre, è espressamente vietato l’impianto delle cellule in utero per ottenere embrioni clonati, meccanismo utilizzato per la clonazione della pecora Dolly. (r.p.)

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