Il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina di quest’anno è stato vinto da Robert Edwards per la tecnica della fecondazione in vitro (Fivet). “Grazie al suo lavoro è stato possibile trattare l’infertilità, una condizione che affligge il dieci per cento delle coppie di tutto il mondo”: in questo modo l’Accademia di Svezia ha motivato l’assegnazione del riconoscimento a Edwards.
Erano gli anni Cinquanta quando il ricercatore britannico ha pensato per la prima volta alla fecondazione in vitro come soluzione per l’infertilità. Gli ci sono voluti vent’anni per mettere a punto un procedimento valido: la prima bambina concepita grazie alla Fivet, Louise Brown, è nata a Londra il 25 luglio del 1978. Da allora sono circa quattro milioni i bambini concepiti con questa tecnica.
Robert G. Edwards è nato nel 1925 a Manchester, in Inghilterra. Ha studiato biologia presso l’Università del Galles a Bangor e ha conseguito un PhD all’Università di Edimburgo nel 1955 con una tesi sullo sviluppo embrionale dei topi. Nel 1958 è entrato nel National Institute for Medical Research di Londra. Nel 1968 si è trasferito a Cambridge per lavorare presso l’università e, successivamente, presso la Bourne Hall Clinic, il primo centro per la Fivet al mondo, fondato da lui stesso insieme a Patrick Stemptoe, il ginecologo che lo ha accompagnato nel suo lavoro. Attualmente è professore emerito all’Università di Cambridge.