Gianni Moriani
Manuale di ecocompatibilità
Marsilio Editore, 2001
pp.320 £48.000
Un testo che appare sin dalle sue prime pagine “nuovo”, che cerca di andare oltre la semplice natura di sussidio scientifico. Il “Manuale di ecocompatibilità” non propone infatti soltanto i concetti chiave dell’ecologia, scienza che ha raggiunto la propria autonomia solo nella prima metà del secolo scorso, ma – partendo dalla convinzione che l’uomo è parte stessa dell’ambiente e non suo padrone e despota- cerca di svelare gli “inganni ecologici” sui quali la società occidentale basa da più di due secoli il suo sviluppo economico. Idee che certamente hanno portato all’elevato benessere di una parte del mondo ma che non hanno assicurato né la corretta conservazione della natura, né potranno garantire un equilibrato futuro per gli ecosistemi. Negli ultimi decenni l’inquinamento industriale e urbano in alcune zone del Pianeta e l’intensivo sfruttamento delle risorse naturali hanno maggiormente avvicinato gli uomini ai temi dell’ecologia. Se è vero che si è iniziato a parlare di sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile, i tentativi di riduzione dell’inquinamento non sempre però si sono rivelati efficaci. Tutto questo è accaduto, secondo l’autore, docente di Valutazione di Impatto ambientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, perché l’uomo cerca di rimediare agli squilibri da lui creati senza “agire in coerenza con i principi ecologici”, senza cioè attenersi alle regole dettate dalla natura.
Il volume mette quindi in evidenza il concetto di integrità di un ecosistema, fornendo definizioni, misure ed esempi tratti dalla realtà per valutare le condizioni di un ambiente naturale. Fondamentale è pure la capacità di carico di un ambiente. E’ noto che ciascun habitat naturale può sopportare un limitato numero di individui, al di là del quale subisce modificazioni spesso irrecuperabili. Moriani arriva così a criticare gli economisti neoclassici, che sostengono la possibilità di sostituzione illimitata dei fattori della produzione o l’incremento delle rese (sebbene decrescente) garantito semplicemente dal maggior utilizzo di risorse. La critica va al cuore del pensiero economico moderno, accecato dalla parola progresso ma incapace di vedere la “dipendenza obbligatoria” esistente tra uomo e natura. Agire secondo i principi ecologici sarà il solo modo per rendere sostenibili i “due metabolismi” umani, quello biologico e quello industriale. I principali temi dell’ecologia popolano il resto della pubblicazione. Come la sovrappopolazione che colpisce zone come l’Europa o le grandi città del mondo industrializzato e non, e determina quello che in gergo viene detta “impronta ecologica”. Allo Sviluppo sostenibile è dedicato l’ultimo capitolo, corredato di alcuni case studies dall’approccio più tecnico e meno divulgativo. Ispirato da vecchi e nuovi “amici” della natura (da Francesco d’Assisi all’ecologista americano ante litteram Aldo Leopold) a salvaguardare l’ambiente piuttosto che recuperarne l’efficienza, Moriani realizza un testo scorrevole e comprensibile anche dai non addetti ai lavori. La ricchezza di dati ed esempi aiuta il lettore a comprendere le teorie e le definizioni inserite e lo introduce efficacemente all’ecologia moderna attraverso i problemi del turismo, dell’inquinamento, della sovrappopolazione.