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Parkinson, una speranza dai vermi

Una sostanza chimica che danneggia i neuroni della dopamina causerebbe il morbo di Parkinson. Si chiama 6-idrossidopamina, si ottiene dall’aggiunta di idrogeno e ossigeno alla dopamina ed è presente nel cervello e nei campioni di urina dei pazienti affetti dal morbo. E’ stata identificata da un team di ricercatori del Vanderbilt University Medical Center (Usa). L’esperimento, pubblicato questa settimana sui Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato condotto sul Caenorhabditis elegans, un verme lungo un millimetro appena, comunemente usato nei laboratori per la sua breve vita e il suo corpo trasparente che permette l’osservazione dettagliata al microscopio della sua struttura neurale: 300 neuroni, otto dei quali specializzati nella produzione di dopamina. Ed è proprio analizzando il Caenorhabditis elegans, che Richard Nass, uno degli autori dello studio, ha notato l’improvvisa scomparsa della fluorescenza verdastra che emanava dal corpo dei vermi e che gli stessi ricercatori avevano indotto con una variazione genetica degli otto neuroni. Osservazioni successive hanno poi mostrato che l’esposizione di queste cellule alla 6-Ohda produceva una reazione ossidativa rapida e pericolosa: i neuroni venivano distrutti e la luce scompariva. Tuttavia, i ricercatori hanno mostrato che l’uso di alcuni farmaci e alcune modificazioni genetiche potevano bloccare l’effetto tossico della 6-Ohda. (d.d.v.)

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