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Appuntamento a Genova

di
Galileo

Dodici giorni di conferenze, mostre, film, laboratori, workshop, performance, dibattiti, degustazioni e giochi su tutto ciò che anima il pianeta scienza. È il Festival che riempirà le strade di Genova da oggi fino al 3 novembre prossimo. Ispirata al “Festival della letteratura di Mantova”, la rassegna ligure rappresenta un’occasione, unica in Italia, di avvicinare il mondo della scienza da diverse prospettive. E soprattutto di far conoscere a quanti vorranno percorrere le strade, le piazze o affollare i luoghi sede di conferenze e incontri, le facce e le storie di chi la scienza la produce o la studia ogni giorno. La prima edizione del Festival, organizzata da Codice – Idee per la cultura, e dall’Istituto nazionale di fisica della materia (Infm), nelle cui intenzioni questo dovrà diventare un appuntamento annuale, offre un programma popolato di racconti, biografie, incontri umani narrati dai suoi attori, appunto gli scienziati. Ma questa sarà anche un’ottima occasione per curiosare tra le quinte della scienza, o per ragionare sull’immagine che la società ha del lavoro della comunità scientifica. I ricercatori infatti non vivono su un pianeta diverso da quello dei comuni cittadini. Eppure – basti pensare a un tema tanto mediatico quanto scientifico come gli Ogm – le posizioni sembrano a volte inconciliabili. E a fatica si riescono a ottenere informazioni chiare e dettagliate. Gli incontri offerti dal programma genovese rappresentano quindi una buona occasione per conoscere senza demonizzare proprio la biologia, la regina delle scienze del futuro, ciò che la fisica atomica è stata a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso. A essa il Festival dedica diverse conferenze, incontri, dibattiti in cui saranno protagonisti nomi illustri della ricerca italiana: nell’anno della celebrazione dei 50 anni della scoperta del Dna non poteva mancare un approfondimento sul tema, così come ai geni e alla genetica non poteva essere negato un posto di tutto rispetto.Sotto le parole d’ordine “Oltre, i confini delle culture”, si snoderanno poi decine di eventi diversi, a partire dalla tavola rotonda inaugurale, dedicata al “demone della scienza”, ossia alla passione che innerva l’attività di ricerca (con Luigi Luca Cavalli Sforza, Carlo Alberto Redi, Vandana Shiva e Riccardo Zecchina). Tra gli appuntamenti più promettenti, quello destinato a ripercorrere la storia della evoluzione umana in una conferenza di Cavalli Sforza; e i confronti con lo psicobiologo Oliverio su “Dove ci porta la scienza”; Tullio Regge che parlerà della fisica contemporanea e un appuntamento titolato “Scienza e comunicazione, il matrimonio impossibile?”. Un dibattito verrà organizzato inoltre intorno alla “scienza dell’incertezza” (con Claudio Bartocci, Giulio Giorello e Gerd Gigerenzer), mentre altri appuntamenti riguarderanno le “macchine che apprendono” di Tomaso Poggio, o sceglieranno la forma della tavola rotonda per “Donne nella scienza”. Per finire alla forma del dialogo, come nel confronto previsto tra il fisico Carlo Bernardini e il linguista Tullio De Mauro. Uno degli appuntamenti più attesi è poi quello organizzato per presentare l’autobiografia di S. J. Gould, “Una vita meravigliosa”, primo titolo della casa editrice Codice, che ha chiamato a intervenire il gotha della paleontologia contemporanea: da Niles Eldredge a David Hull, da Jonathan Marks a Elisabeth Vrba. Ad alcune di queste conferenze la redazione di Galileo dedicherà degli approfondimenti che si potranno trovare sul sito del Festival della Scienza, sotto la rubrica “La lente di Galileo”.

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