Chi non ha mai provato l’impulso a rispondere a uno sbadiglio con un altro sbadiglio? Ebbene, lo stesso accade negli scimpanzé. L’équipe di James Anderson, dell’università di Stirling in Gran Bretagna, ha mostrato a sei individui adulti e tre cuccioli un video in cui altri scimpanzé sbadigliavano: due degli adulti (il 33 per cento) hanno cominciato a fare lo stesso. In esperimenti analoghi effettuati con uomini adulti, lo sbadiglio contagia il 42-55 per cento degli spettatori. Perché gli uomini sbadiglino, imitandosi l’un l’altro, è ancora controverso: un’ipotesi suggerisce che questo comportamento rappresenti un mezzo per sincronizzare il momento del sonno tra gli appartenenti a un gruppo. Ma c’è di più: secondo le ricerche condotte da Gordon Gallup, psicologo evolutivo della New York State University, coloro che subiscono il contagio dello sbadiglio sono più efficienti nel comprendere ciò che gli altri pensano, a partire dalle loro espressioni facciali. Chi osserva gli altri sbadigliare presenta inoltre maggiore attività in aree del cervello associate a processi di auto-percezione. Secondo Gallup, “lo sbadiglio contagioso può rappresentare un sottoprodotto della capacità di percepire se stessi e di usare questa esperienza per derivare informazioni sullo stato mentale di altri individui”. Del resto, i bambini non vengono “contagiati” dagli sbadigli fin dopo i due anni, giusto l’età in cui cominciano a riconoscersi allo specchio. I risultati di Anderson, pubblicati su Biology Letters, suggeriscono quindi che la capacità di comprendere lo stato mentale di altri individui può essere presente anche negli scimpanzé. (va.m.)