La legge antifumo, fortemente voluta dall’ex-ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ed entrata in vigore il 10 gennaio 2005, è stata ben accettata e osservata dagli italiani, contribuendo a una diminuzione del consumo di sigarette, senza pesare sul bilancio di bar e ristoranti. Sono le conclusioni positive di uno studio statistico comparso sulla rivista internazionale Annals of Oncology seguito da ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, dell’Istituto superiore di sanità, dell’Istituto Doxa e dell’Istituto di statistica medica e biometria dell’Università di Milano. L’indagine, effettuata su un campione di 3.114 persone di età superiore ai 15 anni, rappresentativo della popolazione italiana per sesso, area geografica e vari fattori socioeconomici, ha evidenziato come il sostegno dell’opinione pubblica verso la nuova legge sia aumentato nel corso dei mesi. Il 90,4 per cento degli intervistati, infatti, si è dichiarato favorevole al divieto di fumare nei locali pubblici, e quasi l’87 per cento all’estensione del divieto a tutti i luoghi di lavoro. Il 9,6 per cento ammette di andare più spesso al bar e al ristorante, mentre il 7,4 per cento ha dichiarato il contrario. La percezione che la legge sia rispettata negli esercizi pubblici è condivisa dal 90 per cento degli intervistati. Le vendite di sigarette sono passate da 31,1 milioni di chili nel periodo da gennaio ad aprile 2004, a 28,3 milioni nel corrispondente periodo di quest’anno, rivelando un calo di circa il 9 per cento. (gi.c.)