HomeSocietàAumentano le esecuzioni nel mondo

Aumentano le esecuzioni nel mondo

Sempre più paesi bandiscono la pena di morte dal loro ordinamento e, al contrario, aumenta il numero delle esecuzioni nell’ultimo anno e mezzo rispetto al biennio 2004-2005. È quanto emerge dal rapporto 2007 “La pena di morte nel mondo” stilato dall’associazione Nessuno Tocchi Caino e presentato oggi a Roma.

In tutto il mondo, oggi, i paesi che hanno cancellato la pena di morte per legge o in pratica sono 146. Di questi, totalmente abolizionisti sono 93 e quelli che lo sono per crimini ordinari invece nove. Cinque paesi, tra cui la Russia, hanno introdotto una moratoria delle esecuzioni, mentre i paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono cioè sentenze capitali da oltre dieci anni, sono 39. Gli stati mantenitori della pena di morte sono rimasti 51, di cui 40 dittatoriali, a fronte dei 54 del 2005 e dei 60 del 2004. La tendenza a un abbandono della pena capitale trova conferma anche nel fatto che diminuisce ogni anno non solo il numero delle nazioni che la mantengono, ma tra queste anche quello di coloro che la praticano effettivamente.

Diversa è invece la situazione riguardo al numero di esecuzioni capitali nei paesi in cui la legge è in vigore. Nel 2006, il numero di paesi che ne hanno fatto ricorso è aumentato, passando dai 24 del 2005 ai 27 dello scorso anno. È aumentato anche il numero delle esecuzioni raggiungendo quota 5.628 nel 2006. L’Asia si è confermata di nuovo il continente leader di questa triste classifica. Solo in Cina ci sono state 5.564 esecuzioni, pari al 98,8 per cento del totale mondiale. Seguono il trend negativo Iran, con 215 esecuzioni a fronte delle 113 del 2005, e Pakistan, con 82, anche qui quasi raddoppiate rispetto al 2005. A tutto questo si aggiunge il fatto che diversi paesi non forniscono statistiche ufficiali sui numeri, per cui i morti potrebbero essere molti di più. In Europa, invece, resta solo la Bielorussia con tre esecuzioni capitali.

Durante la presentazione del rapporto è stato inoltre assegnato il premio “L’Abolizionista dell’Anno 2007”, conferito al Presidente del Ruanda Paul Kagame per il suo impegno nell’abolizione della pena di morte, grazie all’approvazione di un disegno di legge il 19 gennaio scorso. Lo stesso governo africano ha inoltre deciso di firmare la dichiarazione dell’Unione Europea contro la pena di morte e di sponsorizzare la Risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale dell’Onu. (s.m.)

RESTA IN ORBITA

Articoli recenti