Un nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), presentato il 26 febbraio scorso, il segnala i più alti tassi di tubercolosi farmaco-resistente mai registrati fino ad oggi, presentando i dati della più ampia indagine eseguita finora sulla resistenza dei batteri che causano la malattia. L’analisi, dal titolo Anti-Tuberculosis Drug Resistance in the World (qui una sintesi), si è basata su informazioni raccolte dal 2002 al 2006 su 90mila pazienti di 81 Paesi.
Due forme di tubercolosi resistenti sono la Mdr-Tb (o tbc multi-resistente), e la Xdr-Tb, una forma estremamente insensibile ai farmaci e virtualmente incurabile, ora per la prima volta presa in considerazione in un’indagine globale. Questo pericoloso ceppo risulta presente in 45 paesi. Per quanto riguarda la Mdr-Tb, invece, si evidenzia una forte correlazione con il virus dell’Hiv, soprattutto in Latvia e Ucraina, dove i casi di infezione concomitante sono il doppio rispetto a quelli con la sola tubercolosi.
Ogni anno, si legge nel rapporto, vengono segnalati mezzo milione di nuovi casi di Mdr-Tb, il 5 per cento circa dei nove milioni di nuovi casi totali. L’incidenza maggiore (15 %) si registra nei Paesi dell’Est con un picco del 22 per cento in Azerbaijan. Questi numeri sono più alti di quelli rilevati dal precedente rapporto dell’Oms (2004) e suggeriscono che la Mdr-Tb si sta notevolmente diffondendo anche in Cina.
Mario Ravaglione, direttore del dipartimento Stop TB dell’Oms, avverte sulla necessità di un assalto frontale per debellare la malattia che agisca su due fronti: investimenti in cure e vaccini e un contemporaneo miglioramento delle tecniche diagnostiche. Secondo il ricercatore infatti, una veloce diagnosi permetterebbe un trattamento immediato, punto fondamentale della strategia contro l’insorgenza di forme resistenti ai farmaci.
Non manca, per fortuna, l’evidenza di qualche successo: nei Paesi Baltici il tasso di Mdr-Tb si è stabilizzato negli ultimi trenta anni e i nuovi casi stanno diminuendo, a seguito di ingenti investimenti. Resta però il problema principale: le nazioni con la maggiore incidenza di Mdr-Tb spesso non hanno né mezzi diagnostici, né cure e, come ricorda il primo autore dell’indagine Abigail Wright, solo per il 2008 servirebbero 4,8 miliardi di dollari per arginare il fenomeno nei paesi in via di sviluppo. (a.p.)