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Difficoltà croniche

Lotte estenuanti con la burocrazia e una spesa di oltre 1.700 euro al mese, tra badanti, farmaci e ausili, per sopperire alle carenze del Sistema sanitario nazionale. In Italia chi è affetto da patologie croniche o rare non ha una vita facile. A evidenziarlo è l’VIII Rapporto sulle politiche della cronicità, “Il prezzo dei diritti”, presentato lo scorso 12 febbraio dal Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici di Cittadinanzattiva, che raccoglie 140 organizzazioni di malati.

Le principali difficoltà che i malati devono affrontare dipendono da una burocrazia lenta e macchinosa, che compromette il rilascio e il rinnovo della certificazione di invalidità, nonché l’accesso ai farmaci, alle prestazioni sanitarie e a protesi e ausili, a causa di interminabili liste d’attesa. Tanto che spesso questi costi gravano sulle tasche dei malati. Si tratta di una spesa  che supera i 400 euro a settimana. Oltre al costo dell’assistenza (quasi mille euro al mese a badante), vanno messi in conto i farmaci (420 euro in media per quelli indispensabili e 280 per quelli assunti in via preventiva o in seguito a complicazioni), gli ausili e le protesi. Nodo altrettanto problematico: le prestazioni socio-sanitarie garantite variano sensibilmente persino tra Asl di una stessa regione. Il sostegno psicologico a pazienti e familiari, inoltre, è ancora una chimera.

Secondo i dati Istat del 2008, gli italiani che soffrono di almeno un disturbo incurabile sono oltre 39 su 100. La percentuale cresce sensibilmente tra le fasce più anziane della popolazione: l’87 per cento degli over 75 anni ha una malattia cronica, e l’68 per cento ha più di un disturbo. A colpire con maggior frequenza sono l’artrite e l’artrosi (18%), l’ipertensione (16%) e le malattie allergiche (11%). Seguono osteoporosi, malattie ai bronchi e diabete. (l.d.p.)

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