Federico Batini e Barbara Santoni (a cura di)
L’identità sessuale a scuola. Educare alla diversità e prevenire l’omofobia
Liguori editore 2009, pp. 328, euro 27, 90
Psicologi, psichiatri, sociologi e antropologi continuano a discutere sulla natura dell’omosessualità, chiedendosi in sostanza se omosessuali si nasca o si diventi. Mentre l’accordo su questo tema è di là da venire, Federico Batini (esperto di formazione) e Barbara Santoni (psicologa) hanno confezionato per Liguori un libro fondamentale che impone agli occhi di tutti un dato di fatto invece difficile da contestare: omofobici si diventa. E, altra amara verità, l’aggressività nei confronti del “diverso” nasce tra i banchi di scuola, si sfoga nei corridoi e nei cortili e cresce nelle comitive che si ritrovano il sabato sera davanti ai cancelli chiusi degli istituti.
Preso atto di questo, non si può fare a meno di domandarsi come evitare che ciò accada. Nasce così “L’identità sessuale a scuola. Educare alla diversità e prevenire l’omofobia”, un vademecum indispensabile per insegnanti ed educatori dove vengono affrontati con inusuale rigore scientifico e storico gli aspetti principali legati all’omosessualità e all’omofobia. Punto di partenza e leit motiv dei sette capitoli del libro è l’inconsistenza delle definizioni di omosessualità, bisessualità, eterosessualità. Si tratta di etichette che non riescono a descrivere le tante sfumature dell’orientamento sessuale umano. Esiste una tale varietà di possibili atteggiamenti che qualunque tentativo di catalogazione è destinato a rivelarsi incompleto: ci sono persone che provano un’attrazione sentimentale senza un corrispettivo trasporto erotico o viceversa, altre che hanno avuto esperienze transitorie nel periodo adolescenziale, altri ancora che non si definiscono gay pur frequentando partner dello stesso sesso.
Da qui deve cominciare il lavoro dell’insegnante, che prima di tutto deve far capire quanto il giudizio sull’identità sessuale sia influenzato da dannosi stereotipi.
Le dettagliate schede alla fine di ogni capitolo aiutano chi sta in cattedra a organizzare la strategia più efficace per ottenere la tanto agognata “apertura mentale”, suggerendo di volta in volta gli strumenti più adatti: la lettura di un libro, la visione di un film, o anche la messa in scena del momento in cui avviene l’outing in famiglia.
Ma il libro non è solo una guida pratica a uso dei docenti. C’è un altro obiettivo, altrettanto nobile, che i curatori si pongono: “quello di dare un contributo all’affermazione di diritti civili elementari che, nel nostro paese, nel XXI secolo, dovrebbero essere scontati”. L’anima “attivista” degli autori emerge soprattutto nei capitoli “La questione trans” di Barbara Santoni e “Comprendere la diversità delle famiglie” di Antonella Montano. In quelle pagine vengono esplicitamente indicati i gravi limiti della nostra società dove ancora ci si appella al genderismo (“il pregiudizio che divide e classifica dalla nascita in modo dicotomico le persone in maschi e femmine”) per giustificare le discriminazioni e “dove ancora c’è chi storce il naso quando si parla di famiglie omosessuali e di figli di coppie omosessuali”. Uno spunto di riflessione per tutti, insegnanti e non.