I personaggi di una fiction possono aiutare giovani e adolescenti a compiere le scelte giuste, più di quanto non farebbe la predica di un adulto. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori delle università dell’Ohio e della California (Santa Barbara), pubblicato sulla rivista Human Communication Research. Nella ricerca un telefilm si è dimostrato più efficace di un programma di approfondimento nel sensibilizzare un gruppo di ragazze sul tema della contraccezione e della difficoltà di una gravidanza indesiderata.
Lo studio, condotto da Emily Moyer-Gusè della Ohio State University, ha coinvolto 367 studenti, sia maschi sia femmine, tra i 18 ed i 25 anni di età. A tutti è stato chiesto di completare un questionario riguardante la propria vita sessuale, l’uso di sistemi di contraccezione e l’intenzione di adottarne uno nel prossimo futuro. Successivamente a metà degli studenti è stato mostrato un programma di approfondimento prodotto dalla “National Campaign to Prevent Teen Pregnancy” (NCPTP), sulle difficoltà che nascono da una gravidanza precoce. Gli altri ragazzi hanno invece guardato una puntata di una popolare serie televisiva statunitense nella quale le stesse difficoltà erano vissute direttamente da due giovani protagonisti del telefilm.
Subito dopo aver visto i programmi ragazzi e ragazze hanno risposto a un secondo questionario sul loro coinvolgimento emotivo e sulla loro identificazione nei personaggi. Due settimane più tardi, è stato chiesto loro di rispondere nuovamente alle domande sull’uso di contraccettivi e sulle intenzioni di adoperarne in futuro. Confrontando le risposte date dai ragazzi prima e dopo la visione dei programmi televisivi, i ricercatori hanno potuto osservare che il documentario della Ncptp non aveva avuto alcuna influenza sulle intenzioni di sesso sicuro né sui maschi, né sulle femmine.
Un risultato completamente diverso è stato riscontrato invece negli studenti che avevano guardato la serie televisiva. Il telefilm non è piaciuto ai maschi, che non si sono ritrovati nei personaggi e hanno manifestato minori intenzioni di ricorrere a contraccettivi in futuro. Le ragazze, al contrario, dopo aver visto la serie tv, si sono dette più propense a usare mezzi contraccettivi per evitare una gravidanza. “Questa differenza di comportamento”, ha raccontato Gusè, “è dovuta alla capacità delle donne di immedesimarsi nei personaggi della storia e capire che potrebbero trovarsi a vivere le stesse situazioni descritte dalla fiction”.
Tuttavia per arrivare al pubblico il messaggio non dovrebbe essere troppo esplicito. “La capacità di persuasione di una storia drammatica è dovuta alla trasmissione di un messaggio nascosto, che superi la resistenza delle persone a sentirsi dire come debbano comportarsi”, ha spiegato la ricercatrice. Secondo Gusè tuttavia si deve fare attenzione nell’usare storie di fantasia per trasmettere messaggi importanti, perché ogni persona può interpretarle in diversi modi: “Non si ottiene mai il risultato che ci si aspetta”. (a.g.)
Riferimenti: Human Communication Research. DOI: 10.1111/j.1468-2958.2009.01367.x