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La fine del mondo secondo la Nasa

Per la Nasa, Bolon Yokte K’uh, il dio Maya associato alla creazione, ai conflitti e alla guerra, il prossimo 21 dicembre non si farà vedere. Quindi, nessuna nuova creazione né distruzione apocalittica come vuole la leggenda. Infatti, la fine di un ciclo di un calendario Maya (all’origine degli scenari catastrofici previsti per il prossimo solstizio d’inverno, come la venuta del dio della creazione, appunto) non sarebbe altro che la chiusura di un periodo. Un po’ come il nostro 31 dicembre, insomma: si butta via il vecchio calendario e se ne compra uno nuovo. 

La fine del mondo attesa per l’anno appena cominciato, che vanta diversi scenari apocalittici – scontri planetari, disastrosi sconvolgimenti del campo magnetico e catastrofiche tempeste solari – sarebbe solo una beffa, diffusasi con la complicità della Rete (dove si trovano addirittura i countdown per il giorno dell’Apocalisse). La Nasa, per sfatare miti e leggende, ha allestito sul proprio sito una serie di Faq per chiarire che il prossimo 21 dicembre sarà con molta probabilità solo “un altro solstizio di inverno”. Come spiegano gli scienziati, la Terra esiste senza grossi sconvolgimenti da più di 4 miliardi di anni, e non ci sono prove scientifiche di fatti che ne minaccino l’esistenza nell’anno appena cominciato. 

Primo: l’idea di uno scontro della Terra con un altro corpo celeste è pura fantasia. Non esiste alcun pianeta Nibiru o pianeta X che si sta avvicinando a noi e che potrebbe colpirci tra 11 mesi. Così come non è accaduto nulla nel maggio del 2003, quando lo scontro con il pianeta individuato dai Sumeri sarebbe dovuto avvenire. “Se Nibiru o il Pianeta X  fosse reale e diretto verso la Terra nel 2012, gli astronomi lo avrebbero dovuto vedere da almeno dieci anni, e adesso sarebbe visibile a occhio nudo”, spiegano alla Nasa: “Ovviamente questo corpo celeste non esiste”. Ma anche per gli scenari che chiamano in causa corpi celesti reali, come Eris, il pianeta nano che orbita nel Sistema solare esterno – in rotta, secondo le profezie, verso la Terra – sarebbero completamente falsi: “Il punto più vicino alla Terra che Eris potrebbe raggiungere dista 4 miliardi di miglia”

Pianeti a parte, anche il pericolo dello scontro con un grosso asteroide sembra scampato per il 2012. L’ultimo di grande portata di cui si ha notizia è quello di 65 milioni di anni fa, che avrebbe portato alla scomparsa dei dinosauri. Avete dei dubbi? Consultate l’elenco degli oggetti celesti che più si sono avvicinati alla Terra. L’ultimo in assoluto ad aver sfiorato il nostro pianeta in ordine di tempo è stato invece YU55, lo scorso novembre. 

E per quel che riguarda misteriosi allineamenti planetari? Niente di tutto questo è atteso per i prossimi decenni. L’evento più simile a quanto prospettato è l’allineamento della Terra e del Sole col centro della Via Lattea. A dicembre sì, ma tranquilli, accade ogni anno e senza conseguenze, spiegano alla Nasa. 

Bocciata e additata come fantascienza anche l’inversione del campo magnetico terrestre. Nel primo caso infatti, la polarità magnetica della Terra, pur variando in maniera irregolare (si stima che un’inversione dei poli magnetici avvenga in media ogni 400mila anni), non dovrebbe subire grossi cambiamenti per i prossimi millenni. Inoltre, come spiegano gli esperti, secondo le conoscenze accumulate finora, un’inversione magnetica non dovrebbe portare alcun problema alla vita sulla Terra. Delusi i catastrofisti anche riguardo l’attività solare: i prossimi picchi della nostra stella – con eruzioni tali da mettere in pericolo solo le comunicazioni satellitari – avverranno nel biennio a venire, tra il 2012 e il 2014. E potremmo già aver sviluppato dispositivi elettronici immuni alle tempeste solari

via wired.it

credits immagine Sebastian Anthony via Flickr

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