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È possibile misurare l’umanizzazione delle cure?

di Chiara Cilona

Sul portale del più antico ospedale di Parigi, l’Hotel Dieu, vi era posta la seguente scritta «Se sei malato vieni e ti guarirò, se non potrò guarirti ti curerò, se non potrò curarti ti consolerò». Con queste poche ma efficaci parole si sintetizzava lo spirito di chi accoglieva e curava gli ammalati.

Il concetto post-moderno di umanizzazione dei servizi si rivolge alla complessità della persona, prestando particolare attenzione alle sue dimensioni fisiche, emotive, psicologiche. In Italia di umanizzazione in ambito sanitario si parla dal 1992 con il Decreto Legislativo del 30 dicembre n. 502, che introduce il principio del costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni alle esigenze dei cittadini utenti preordinando allo scopo uno specifico sistema di indicatori per la valutazione delle dimensioni qualitative del servizio, riguardante la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza, il diritto all’informazione, alle prestazioni alberghiere, nonché l’andamento delle attività di prevenzione delle malattie.

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