Sono più di 900 i geni ancora da scoprire: è quanto emerge dal primo confronto tra l’intero genoma umano e quello di un altro vertebrato. Si tratta di un pesce, il pufferfish, nome scientifico Fugu rubripes, il cui Dna è stato sequenziato da un consorzio di ricercatori di Singapore, degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Secondo Samuel Aparicio e i suoi collaboratori, che hanno pubblicato il loro studio su Science, la comparazione permetterà di distinguere meglio, nel corredo genetico umano, i geni dal Dna ‘spazzatura’ ovvero quelle sequenze che non codificano per alcun amminoacido. Il pesce è stato scelto perché è uno dei più antichi vertebrati parenti dell’uomo (le due linee evolutive si separarono circa 450 milioni di anni fa) e perché ha un genoma particolarmente “compatto”, con all’incirca lo stesso numero di geni (da 30 a 40 mila) ma solo il 10 per cento del numero totale di coppie di basi degli esseri umani. Nel pesce, infatti, solo il 15 per cento è “Dna spazzatura”, mentre negli umani è più di metà del genoma. I ricercatori hanno paragonato le proteine che in teoria corrispondono al Dna del pesce con un database di proteine umane: le corrispondenze che non hanno una controparte nel Dna umano segnalavano un possibile nuovo gene, ancora da scoprire. Nel pesce inoltre alcuni geni sono quattro volte più grandi delle loro controparti umane. Uno studio simile sul genoma del topo è previsto per la fine del 2002: altri studi sul genoma delle scimmie, delle rane e dei polli sono invece in corso. (n.n.)