HomeA ritmo di Samba 3

A ritmo di Samba 3

di
Federico Ferrazza

Al terzo Forum sociale mondiale di Porto Alegre (23-28 gennaio 2003) si è parlato di economia, diritti umani e ambiente. Ma anche di informatica. Il 25 gennaio scorso, infatti, l’Associazione per il Software Libero (Assoli), la sezione italiana della Free Software Foundation e l’associazione Gnug di Torino hanno presentato la campagna “Libera il tuo software!”. Che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per 150 mila euro, la cifra necessaria per sviluppare la versione 3 di Samba, il noto software libero per lo scambio di file tra un sistema operativo della Microsoft e Gnu/Linux. “Questi soldi”, racconta a Galileo Stefano Barale, responsabile della campagna, “servono, tra l’altro, a pagare gli sviluppatori di Samba, che altrimenti lo farebbero a titolo volontario ma con tempi decisamente più lunghi. C’è bisogno, invece, che la nuova versione sia pronta il prima possibile”.Barale, quali sono i vantaggi tecnici dell’installazione di Samba?”Attualmente la maggior parte dei server hanno come sistema operativo Windows. E di conseguenza anche tutti i client, ovvero i computer che al server sono collegati. Grazie a Samba, invece, è possibile far passare tutti i file dal server Windows a quello Linux senza che alcun client si accorga di nulla. Questo è un vantaggio per tutte quelle aziende che decidono di passare a Linux ma che per esempio usano il software di progettazione Cad la cui versione che gira su Linux ancora non esiste. Inoltre in una società in cui i dipendenti non sanno usare il sistema operativo di Linux, si potrebbe comunque installare un server più sicuro e stabile di Windows”.E anche più economico?”Certo. Non bisogna dimenticare che il sistema operativo della Microsoft costa minimo 2.500 euro, mentre Linux è completamente gratuito. C’è poi un altro vantaggio. Al momento la versione più evoluta di Samba (la 2.2.8 pre1) permette sì di scambiare i file da un server all’altro ma c’è bisogno che tutti i computer siano spenti. Per questo alcune ditte decidono di non ricorrere a questo software: anche senza contare eventuali imprevisti, rischierebbero di essere fuori uso per alcune ore”.Finora com’è andata la raccolta fondi?”A neanche un mese dal lancio della campagna abbiamo trovato alcuni finanziatori. Per ora soprattutto singoli privati che hanno versato la loro somma sul nostro sito Internet. Ma adesso aspettiamo che soggetti più grandi (imprese e pubbliche amministrazioni) si facciano avanti”.Cosa ci guadagna chi investe nel vostro progetto?”Per chi crede che Gnu/Linux sia un sistema operativo migliore degli altri il guadagno è evidente: passare il prima possibile dal sistema operativo dell’azienda di Redmond a quella del pinguino”. Che cosa vi ha spinto a mettere in piedi “Libera il tuo software!”?”Vista la situazione economica di crisi che sta passando un po’ tutto il pianeta, pensiamo che lo sviluppo del software libero sia un ottimo modo per generare lavoro e quindi ricchezza”.In che modo?”Il modello è proprio quello di Samba. Cercare finanziamenti che permettano a sviluppatori di software libero di “concorrere”, soprattutto nei tempi, con quelli che realizzano software proprietari. Inoltre auspichiamo la nascita di numerose aziende che si specializzino nell’installazione, per esempio, di Gnu/Linux”.Avete già pensato ad altri progetti per il futuro?”Per ora stiamo pensando solo a Samba 3 ma l’idea è quella di sedersi intorno a un tavolo non appena finito questo progetto. E pensare, a seconda delle esigenze, qual è il prossimo software da sviluppare. Magari proprio un Cad che giri su Linux”.

RESTA IN ORBITA

Articoli recenti