Dopo il disastro provocato lo scorso anno dal naufragio della petroliera Erika, le coste francesi tornano a essere minacciate dall’inquinamento. Questa mattina, intorno alle nove, una nave cisterna italiana carica di sostanze tossiche, la Yevoli Sud, è affondata al largo della Normandia, inabissandosi a 70 metri di profondità. La nave trasportava quattromila tonnellate di stirene, un prodotto insolubile nell’acqua, corrosivo ed esplosivo, e duemila tonnellate di altri prodotti chimici molto tossici. Il cargo aveva iniziato a imbarcare acqua durante una forte burrasca al largo di Brest ed è affondato mentre un rimorchiatore tentava di trasportarlo verso il porto di Cherbourg. L’equipaggio è stato portato in salvo con un elicottero prima delle operazioni di rimorchio, ma restano le preoccupazioni per i rischi ambientali. Per ora, secondo le autorità marittime che controllano il tratto di mare interessato, non è stata notata alcuna traccia di inquinamento. Dopo la notizia del disastro, Romano Prodi, Presidente della Commissione europea, ha lanciato un appello al Parlamento europeo affinché approvi in tempi brevi il “pacchetto Erika”, che contiene tre proposte di direttive per rafforzare la sicurezza marittima. (r.p.)