Il pesce, i molluschi e i crostacei dei nostri mari stanno diminuendo. E questo, oltre a minacciare la biodiversità, provoca una riduzione delle risorse ittiche. Tanto che, per esempio, ogni anno, viene indicato dall’Unione Europea il Fish Dependence Day, ovvero il giorno in cui gli stati europei iniziano a dipendere dal pesce importato. Per l’Italia, nel 2019, il temuto giorno è arrivato il 6 aprile: in poco più di tre mesi abbiamo consumato il pesce disponibile per un intero anno. Un problema non solo europeo, ma mondiale, che interessa mari e oceani. Una delle cause principali del declino delle risorse ittiche è la pesca illegale. In uno studio pubblicato su PNAS, un gruppo di ricercatori ha dimostrato come gli albatros possano collaborare per individuare i pescherecci illegali.
Perché proprio gli albatros
Individuare i pescherecci illegali in mare non è certo facile. Ma il gruppo di ricerca guidato da Henri Weimerskirch del Centre d’études biologiques di Chizé (CNRS /La Rochelle Université) ha deciso di ingaggiare dei collaboratori insoliti per i propri studi all’interno del programma Ocean Sentinel: gli albatros. La scelta è caduta su questi uccelli principalmente per due caratteristiche: volano su grandi distanze e sono particolarmente attratti dai pescherecci.
I maestosi uccelli marini sono stati dotati di trasmettitori satellitari e i ricercatori ne hanno seguito i movimenti, incrociando i segnali della loro posizione con quelli ufficiali dei pescherecci.
La ricerca
Tra dicembre del 2018 e giungo 2019, i ricercatori hanno installato i trasmettitori satellitari su circa 170 albatros ottenendo più di 5000 segnali radar di interazione con 353 pescherecci.
I trasmettitori sono di ultima generazione: oltre l’antenna GPS hanno un radar detector e un’antenna Argos. Questo trasmettitore multifunzione permette di captare i segnali radar più nascosti. Infatti, se anche le navi illegali non installano i sistemi di identificazione automatica (AIS) hanno comunque bisogno di un radar per navigare.
I voli dei grandi uccelli sono stati monitorati su un’area di circa 47 milioni di km² nell’Oceano Indiano. Confrontando i segnali trasmessi dagli uccelli con i dati disponibili pubblicamente dagli AIS delle navi, gli autori hanno potuto individuare la percentuale di pescherecci illegali. I dati hanno rivelato che il 71,8% delle navi era dotata di un segnale, ma il 28,2% (oltre un terzo) ne era priva.
Non solo informazioni sulle navi illegali
Collaborando con il team di ricerca, gli albatros hanno dato anche una mano a scoprire qualcosa di più sui comportamenti della loro specie. A quanto pare, ad esempio, i pescherecci sono la fonte preferita di cibo per i giovani, ma non per gli adulti. L’aiuto potrebbe essere quindi reciproco: i grandi uccelli marini collaborano con gli scienziati per individuare i pescherecci illegali e contrastare la perdita di biodiversità e nel contempo forniscono sempre più informazioni per poterli tutelare. Gli albatros, infatti, sono considerati una specie a rischio. A minacciarli, sono principalmente proprio la riduzione delle risorse ittiche, le modifiche degli habitat e l’ingestione di plastica, come documentato dal videomaker Chris Jordan nel 2018.
Riferimenti: PNAS
Credits immagine di copertina: C. Matheron/TAAF