Bio è meglio. Almeno per quanto riguarda i prodotti agroalimentari. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Newcastle, alla luce di lunghe analisi condotte su frutta, verdura e cereali coltivati con agricoltura biologica, cioè senza ricorrere all’uso di pesticidi e fertilizzanti: il consumo di questi prodotti, secondo gli scienziati, fornirebbe l’equivalente di una o due porzioni di frutta e verdura (non biologici) in più al giorno. Si tratta di un risultato che sconfessa lo studio condotto cinque anni fa dalla Uk Food Standards Agency (Fsa), secondo il quale non c’erano differenze sostanziali tra alimenti coltivati con agricoltura biologica e convenzionale. “La principale differenza tra i due studi è il tempo”, spiega il capo della ricerca Carlo Leifert. “In questo settore la ricerca è stata molto lenta a decollare, perciò oggi abbiamo molti più dati di quanti ce ne fossero cinque anni fa”.
I dati raccolti dai ricercatori inglesi, pubblicati su British Journal of Nutrition, dimostrano, infatti, che negli alimenti bio la presenza di pesticidi è 4 volte minore rispetto a quelli coltivati con agricoltura classica, così come è nettamente inferiore la presenza di cadmio (un metallo tossico), che nel biologico è minore del 50%. “L’evidenza è schiacciante”, asserisce Leifert, “ma questo studio è solo un punto di partenza. Abbiamo dimostrato che ci sono differenze tra le due tipologie di agricolture, ma ora bisogna capire, in termini di salute, che impatto potrebbe avere una dieta a base di alimentazione biologica su un organismo non abituato a questa tipologia di prodotti”.
Riferimenti: British Journal of Nutrition doi:10.1017/S0007114514001366
Credits immagine: ayngelina/Flickr
Il sunto dell’articolo è vago su quantità e qualità delle sostanze bioattive che gli alimenti bio conterrebbero maggiormente rispetto ad alimenti ottenuti da coltivazioni tradizionale.
Viene accertata la maggior presenza di residui di antiparassitari… si sapeva già..
Che c’è di nuovo?