Endometriosi, un problema di salute riproduttiva per circa una donna su dieci. Dolori, infertilità, cicli irregolari sono solo alcuni dei sintomi di questa malattia che si manifesta con la presenza dell’endometrio, il tessuto che riveste l’utero, in sedi dove invece non dovrebbe esistere. Diverse le ipotesi circa l’origine della patologia (tra cui la diffusione di isole endometriali per via linfatica o ematica e mestruazioni retrograde), alle quali oggi se ne aggiunge una nuova: anche modifiche epigenetiche del Dna contribuirebbero all’insorgere della malattia.
La teoria, presentata su Plos Genetics, è questa: alcune modifiche epigenetiche come la metilazione – che non riguardano quindi la sequenza di dna stessa ma il modo in cui questo viene letto – permetterebbero l’espressione del recettore genetico GATA6 invece di GATA2, con conseguente reistenza al progesterone e sviluppo della malattia. In particolare, raccontano i ricercatori, l’ipometilazione del gene GATA6 indurrebbe l’espressione di marker di endometriosi in cellule sane. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione analizzando il pattern di metilazione nel dna di cellule dell’endometrio sane e in cellule endometriotiche.
Sebbene quanto scoperto dai ricercatori non sia che una sola delle possibili cause dell’insorgenza dell’endometriosi, lo studio apre le porte allo sviluppo di nuovi esami diagnostici per identificare la malattia, cambiando anche i metodi di trattamento.
Riferimenti: PLoS Genetics Doi: 10.1371/journal.pgen.1004158
Credits immagine: euthman/Flickr