Le Alpi si tingono di rosa. E non è una buona notizia

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(Foto: Markus Spiske/Unsplash)

Un timido rosa. È questo l’insolito colore che sta assumendo il ghiaccio delle Alpi. A osservare il misterioso fenomeno in alcune aree del ghiacciaio Presena, ma anche sul Passo del Gavia e in altre località alpine, sono stati i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, che sono riusciti a scoprirne l’origine. La responsabile di questa colorazione rosa, spiegano gli esperti, è un’alga chiamata Ancylonema nordenskioeldii, mai osservata fino ad ora in Italia, ma già conosciuta dalla comunità scientifica. E non per effetti positivi purtroppo: l‘alga accelera infatti ulteriormente gli effetti dei cambiamenti climatici, favorendo lo scioglimento dei ghiacciai. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.

Perché il rosa?

Il fenomeno delle neve rosa è stato osservato un paio di anni fa anche al Polo Nord. Studiando i ghiacciai di questa regione, infatti, i biologi del Gfz-Helmholtz Centre di Potsdam avevano dimostrato nel loro studio pubblicato su Nature Communications come il colore rosa fosse dovuto a una reazione chimica delle alghe Chlamydomonas nivalis e di altre specie, come appunto l’Ancylonema nordenskioeldii. Queste alghe, normalmente verdi, quando cominciano ad assorbire i raggi ultravioletti modificano il loro colore, tingendosi di rosa. Analizzando l’albedo della neve, ossia la quantità luce solare che viene riflessa, i ricercatori hanno scoperto che queste alghe giocano un ruolo importante nell’accelerare ulteriormente i cambiamenti climatici: la loro fioritura rosa, infatti, scurisce la neve, facendola sciogliere ancor più velocemente.

L’allarme anche sulle Alpi

Servendosi del sequenziamento del DNA, della microscopia e della spettroscopia, i ricercatori dell’Università Milano-Bicocca hanno evidenziato per la prima volta la presenza della Ancylonema nordenskioeldii anche in Italia. Un dato, quindi, che suggerisce come questa alga stia continuando a proliferare a causa del riscaldamento globale, tingendo il ghiaccio di rosa. Normalmente, spiegano i ricercatori, il ghiaccio e la neve bianca riflettono più dell’80% della radiazione solare nell’atmosfera. Quando sono presenti, queste alghe fioriscono spinte dalle temperature estive e scuriscono il ghiaccio, tanto da fargli assorbire maggiori quantità di calore e, di conseguenza, farlo sciogliere più rapidamente. “L’alga non è pericolosa, è un fenomeno naturale che si verifica durante i periodi primaverili ed estivi alle medie latitudini ma anche ai poli”, spiega alla Agence Presse France (Afp) l’autore Biagio Di Mauro, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dell’università lombarda, che ha identificato queste alghe sul ghiacciaio del Morteratsch e del Presena.

L’albedo e lo scioglimento dei ghiacci

Il principio secondo cui un’alga riesca a favorire lo scioglimento dei ghiacci risiede nell’albedo, una proprietà del colore: più una superficie è scura (come in questo caso che dal bianco del ghiaccio si passa al rosa), più è in grado di assorbire i raggi solari. E poiché la luce è energia, tutte le superfici che ne assorbono di più aumentano anche la propria temperatura, favorendo, nel caso dei ghiacciai, il processo di scioglimento. “Tutto ciò che scurisce la neve fa sì che si sciolga, perché accelera l’assorbimento delle radiazioni”, ha concluso Di Mauro. “Stiamo cercando di quantificare l’effetto di altri fenomeni oltre a quello umano sul riscaldamento globale”.

Riferimenti: Scientific Reports

Credits immagine di copertina: Markus Spiske on Unsplash