Anche il cavolo ha il suo orologio

Frutta e verdura rimangono vive ed attive anche dopo la loro raccolta ed è importante anche l’ora in cui li compriamo. Perché anche i cavoli, così come gli spinaci o le zucchine, hanno il loro ritmo circadiano, e in diverse ore del giorno hanno una fisiologia diversa, che può influenzare anche il profilo nutrizionale. A spiegarlo è uno studio pubblicato su Current Biology, che suggerisce come anche la modalità della conservazione pesi sulla qualità dei vegetali.

Le piante, a differenza degli animali, sono costituite da parti distinte, quali rami, foglie, radici e frutti, i quali possono metabolizzare e sopravvivere in modo indipendente l’uno dall’altro, continuando ad essere attive anche in seguito alla raccolta. “Gli ortaggi e la frutta, anche dopo essere stati colti, sono in grado di rispondere ai segnali della luce e conseguentemente cambiano la loro biologia in modo che possono influenzare i valori nutrizionali e la capacità di resistenza agli insetti” spiega Janet Braam della Rice University, a capo dello studio, che ha infatti osservato come prima il cavolo, e quindi anche la lattuga, gli spinaci, le zucchine, le patate dolci, i mirtilli e le carote, anche dopo la raccolta mantengano il loro orologio biologico attivo. 

Il fatto che i vegetali riescano a percepire la luce e che i cicli biologici continuano, costituisce un vantaggio per le piante, in quanto, per esempio, così riescono a modificare i livelli delle sostanze chimiche che li proteggono dagli insetti. Infatti, spiegano i ricercatori, le piante che seguono un ciclo luce/buio opportuno, sono meno suscettibili agli attacchi degli insetti. Allo stesso modo, alcune sostanze prodotte dalla normale fisiologia delle piante sono importanti anche per gli effetti nutrizionali che esercitano sugli esseri umani, basti pensare agli antiossidanti.  

“Non possiamo dire se condizioni di buio totale o luminosità totale accorcino la durata di conservazione di frutti e vegetali”, spiega Braam, “Quello che abbiamo mostrato è che mantenere l’orologio interno in funzione è vantaggioso rispetto alla resistenza contro gli insetti e potrebbe portare anche benefici per la salute”. 

Riferimenti: Current Biology DOI:10.1016/j.cub.2013.05.034 

Credits immagine:  Storm Crypt /Flickr

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here