Sono più di 800 milioni nel mondo le persone in emergenza alimentare. L’obiettivo prefissato nel 1996 dalla Fao di ridurre il numero di persone sottoalimentate a 400 milioni è dunque ancora lontano. E’ quanto si legge nel rapporto annuale (Sofa 2001) presentato ieri a Roma dall’Agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura. Il documento fotografa una situazione drammatica: 740 milioni di persone soffrono per i danni causati dalla mancanza di iodio, compreso il ritardo mentale e motorio, e di disturbi della crescita. Circa 16 milioni sono affette da cretinismo dovuto a deficit alimentare (vitamina A, ferro e oligoelementi). Grave anche la carenza di apporto proteico nella dieta delle popolazione nel Sud del mondo. “Dopo il vertice del 1996”, ha detto il portavoce della Fao, “tenendo conto degli aiuti multilaterarali dai paesi dell’Ocse, si prevedeva di riuscire a raggiungere la soglia dei 400 milioni di persone sottoalimentate. Purtroppo siamo ancora ben lontani dal raggiungimento di questo obbiettivo”. Ad aggravare la situazione è la diffusione dell’Aids, che nel solo continente africano interessa 36 milioni di persone. L’epidemia mina le infrastrutture sociali, come la famiglia e rischia di vanificare gli sforzi fatti negli ultimi quarant’anni per migliorare le condizioni di vita di queste popolazioni. (t.c.)