Promette bene il vaccino sperimentale anti-influenzale creato utilizzando cellule di insetti anziché uova, il metodo tradizionale con cui sono coltivati i vaccini attualmente disponibili. La nuova tecnica, descritta sul Journal of the American Medical Association (Jama), permette di accelerare la produzione di vaccino, evitando allo stesso tempo l’uso di virus vivi. Inoltre il vaccino così ottenuto si è dimostrato più efficace di quelli in uso.
L’eliminazione delle uova dal processo di creazione del vaccino comporterebbe notevoli vantaggi non solo per le normali influenze stagionali ma soprattutto per fronteggiare una eventuale pandemia aviaria. Il metodo tradizionale richiede infatti almeno sei mesi di lavorazione e implica la coltivazione del virus in centinaia di milioni di uova di gallina fecondate, con ogni uovo contenente meno di un cucchiaino di materiale. Eliminare le uova significa velocizzare il processo di produzione del vaccino antinfluenzale di uno o due mesi e in caso di pandemia ciò consentirebbe di produrre dosi su larga scala molto più in fretta.
I ricercatori, guidati da John Treanor dell’Università di Rochester (Usa), hanno fatto esprimere la proteina emoagglutinina (HA) del virus dell’influenza in cellule di insetto, sfruttando un baculovirus (rHA0) ricombinante. L’efficacia del vaccino – chiamato FluBlOk – è stata testata contro i tre maggiori ceppi d’influenza dell’inverno 2004-2005 (periodo durante il quale è stato svolto lo studio), coinvolgendo 460 soggetti sani dai 18 ai 49 anni. Un terzo dei partecipanti ha ricevuto una dose limitata di vaccino (75 microgrammi), un terzo ne ha ricevuta una maggiore (135 microgrammi) mentre l’ultimo terzo ha assunto un placebo che non includeva alcun vaccino.
Proprio come gli scienziati si aspettavano, entrambe le dosi di vaccino hanno prodotto una reazione immunitaria efficace. Gli effetti collaterali sono stati più o meno gli stessi di quelli di una cura tradizionale, in prevalenza un leggero dolore al braccio. Nei mesi a seguire sono stati rilevati sette casi di influenza nel gruppo senza vaccino, due nel gruppo che ha ricevuto la dose minima e nessuno in quello che ha ricevuto la dose più alta. Complessivamente, la percentuale di efficacia è stata dell’86 percento, superiore al 75 per cento dei vaccini tradizionali. (m.r.)