Arriva la salsiccia stampata in 3D

Oltre che di graticola e carbonella, gli appassionati del barbecue, in futuro, potrebbero avere bisogno di una macchina. Di una stampante tridimensionale, per la precisione: è quanto propongono all’Euroscience Open Forum (Esof) di Copenaghen gli esperti di CommNet, una rete di sostegno per i progetti di bioeconomia finanziati dall’Unione Europea, che in questi giorni stanno facendo assaggiare a scienziati, giornalisti, imprenditori e curiosi di tutto il mondo le loro salsicce prodotte con una stampante tridimensionale: “Cerchiamo di portare i risultati delle ricerche in bioeconomia a un pubblico più vasto possibile”, spiega Clare Taylor, di CommNet, “e in questo senso l’Esof è un’opportunità fantastica”.

La salsiccia è un’idea del progetto Performance (PERsonalised FOod using Rapid Manufacturing for the Nutrition of elderly ConsumErs), che ha l’obiettivo di produrre cibo personalizzato per gli anziani (e non solo) con problemi di masticazione e affetti da disfagia, la cui dieta è a base di zuppe, omogeneizzati e gelatine di varia natura. Chi soffre di disfagia ha problemi a deglutire a causa di un malfunzionamento della laringe che, non chiudendosi correttamente, fa sì che il cibo termini nei polmoni invece che nello stomaco. A essere colpiti da questa condizione sono oltre il 45% degli anziani (il 65% di quelli residenti in case di cura o strutture assistite), ma anche persone affette da ictus (circa il 30%) e malattie invalidanti come sclerosi multipla, morbo di Parkinson, Alzheimer e cancro alla gola o alla bocca.

Il progetto, finanziato dalla comunità europea, prevede l’utilizzo di stampanti 3D per la realizzazione di pasti su misura che rispettino i gusti e le necessità degli anziani mantenendo un aspetto il più possibile invitante. La stampante, fatta eccezione per un gel alimentare in grado di tenere insieme gli strati tra di loro, funziona come i macchinari di stampa 3D convenzionali, con la differenza sostanziale che l’inchiostro è sostituito da cibo in forma liquida. Il risultato sarà, secondo le migliori previsioni, quello di avere un piatto che assomigli all’originale (a vista, olfatto e palato) ma che si sciolga in bocca senza bisogno di masticare. Certo, non avrà lo stesso gusto di una salsiccia vera. Ma sarà comunque meglio di un omogeneizzato.

Credits immagine: wickenden/Flickr

Credits video: Tno/YouTube

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