Arsenico nell’acqua potabile

Un livello di arsenico fino a 50 volte più alto degli standard di legge contamina le acque dei pozzi nei pressi di Hanoi, in Vietnam. A rischio sarebbero più di 11 milioni di persone. Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto federale svizzero per la scienza e la tecnologia ambientali (Eawag) e dell’Università nazionale di Hanoi, pubblicato sulla rivista Enviromental Science & Technology. I pozzi sotto accusa si trovano nella regione del delta del Fiume Rosso e sono utilizzati per l’estrazione dell’acqua di falda. Introdotti per fornire acqua potabile alla popolazione delle campagne, visto che l’acqua di superficie è altamente inquinata, i pozzi hanno accidentalmente “pescato” in falde acquifere contaminate dall’arsenico, presente nelle rocce limitrofe e nel sottosuolo. Anche se non sono stati ancora registrati casi di patologie connesse alla presenza del veleno, Michael Berg, coordinatore dello studio, avverte che “i livelli di arsenico sono simili a quelli che, negli anni Novanta, causarono una grave contaminazione in Bangladesh”. La popolazione delle aree rurali inoltre è totalmente ignara del pericolo e i ricercatori auspicano un intervento da parte del governo vietnamita per adottare misure di prevenzione. La contaminazione dell’acqua rischia di causare gravi danni ai tessuti umani: dall’alterazione della pigmentazione alla comparsa di noduli sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi, fino al cancro della pelle, ai tumori interni e alla cancrena degli arti. (f.n.)

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