CI SONO DIAGNOSI da cui non si torna indietro. Malattie che si portano dietro il bollino della cronicità, senza possibilità di invertire rotta. Ma in alcuni casi la ricerca riesce ad aprire nuove porte, a rivoluzionare le vite dei malati, scandite da pillole, iniezioni e controlli periodici.
Succede, per esempio, nell’artrite psoriasica e nell’artrite reumatoide, dove negli ultimi anni la possibilità di sospendere le cure – perché i sintomi scompaiono e il paziente sta bene – ha cominciato a farsi sempre più reale. Qualcosa che – azzardano timidamente gli esperti – assomiglia a una guarigione. «Abbiamo pazienti con artrite psoriasica e anche con artrite reumatoide – racconta Gianfranco Ferraccioli immunologo del Policlinico Gemelli di Roma – che hanno sospeso i farmaci da 38 mesi e stanno bene».