Si chiamano Annenkov e Braveheart e a loro insaputa sono protagoniste di un “Grande fratello” subacqueo nelle acque dell’Atlantico meridionale. Dallo scorso 28 gennaio le due balene franche australi sono infatti seguite quotidianamente nei loro spostamenti dai ricercatori del British Atlantic Survey, che vogliono scoprire perché si affollano intorno nell’arcipelago della Georgia del sud, come ben sapevano i balenieri che fino a cinquant’anni fa in queste acque ne facevano strage. E la mappa che riporta il loro percorso – aggiornata quotidianamente, esperti, appassionati e semplici curiosi di seguire in tempo reale i loro movimenti.
L’isola delle balene
Annenkov e Braveheart sono state arruolate sul campo dai ricercatori del South Georgia Right Whale project per studiare i movimenti e le abitudini delle balene franche australi nell’arcipelago della Georgia del Sud, dipendenza delle isole Falkland e centro della caccia alle balene nell’emisfero australe fino agli anni Settanta del secolo scorso: intorno alle sue coste, ne venivano uccise anche 170.000 in un giorno. Da questo affollamento, gli scienziati hanno dedotto che l’area fosse un habitat ideale per i grandi mammiferi marini, forse grazie alla sua spiccata produttività stagionale e all’abbondanza di “krill” antartici, piccoli crostacei simili a gamberi, che nutrono anche molte migliaia di otarie e pinguini.
Ora, grazie alla guida di Annenkov e Braveheart, i ricercatori possono sapere quali sono i terreni di caccia estivi delle balene franche australi, scoprire dove vanno durante l’autunno australe e, forse, seguirle anche nel viaggio di ritorno al loro habitat invernale, ben rimpinzate, si spera. Gli scienziati potranno capire come e dove questi cetacei si procurano il cibo, anche in rapporto a zone di alta produttività primaria, come il fronte polare antartico, le zone di pesca del krill antartico e le aree marine protette della regione.
Megattere e balene argentine
Annenkov e Braveheart non sono le prime star dell’emisfero sud. Il 19 e 21 gennaio del 2019, lo stesso team del British Atlantic Survey ha marcato due megattere e seguito i loro spostamenti, compresa un’intera migrazione verso il Brasile.
Our South Georgia humpback whale #SGwhale has finally reached Rio after ~5 weeks of travel! Brazil is a winter breeding ground for thousands of humpback whales so they will be in great company 🐋🐋🐋🐋 Here’s a summary of the journey so far… #SouthGeorgia pic.twitter.com/VHAcIEmY84
— Jennifer Jackson (@polarbiome) June 24, 2019
Dal Sud America all’Antartide, sulle tracce di Misterio
Le balene franche del sud sono seguite anche da #TrackingWales, un progetto di tracciamento satellitare argentino che fra il 2014 e il 2018 ha mappato le traiettorie di 24 cetacei attraverso i golfi della Patagonia del Nord e lungo la costa argentina, seguendo le loro migrazioni e i loro spostamenti per cercare il cibo. In media, gli strumenti riescono a monitorare gli animali per cento giorni, ma ci sono state delle eccezioni importanti. Il trasmettitore di Papillon, una balena che gli scienziati hanno tracciato nel 2014, ha inviato i suoi dati continuativamente per otto mesi, da quando l’animale ha lasciato il Golfo Nuevo, fino al suo ritorno nella stessa zona l’anno successivo. In questo lasso di tempo, Papillon ha percorso 7800 chilometri.
Lo scorso 31 marzo, intanto, un’altra balena era di ritorno dopo un viaggio durato diversi mesi. Si tratta di Misterio, probabilmente un maschio, che i ricercatori seguono da settembre 2019. Partito dalla Penisola Valdes si è spostato prima a nord, verso l’Uruguay, poi a sud, verso il mare di Weddel settentrionale, a est della penisola antartica. Riuscirà a battere il record di Papillon?