Troppo Sole: sono 60 mila le persone che ogni anno muoiono a causa dei suoi raggi ultravioletti (Uv). E se si considerano i “feriti”, che riportano serie conseguenze dovute all’esposizione, il numero sale a oltre un milione e mezzo. A rivelarlo è la Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) presentando il primo rapporto – Global Burden of Disease of Solar Ultraviolet Radiation – che quantifica il rischio legato ai raggi solari e il suo peso sulla salute mondiale. I decessi dipendono principalmente dai melanomi (48 mila) e da altri tipi di tumori della pelle (12 mila) provocati dai raggi Uv, che possono anche causare serie bruciature e così innescare infezioni e invecchiare la pelle. Secondo Maria Neira, responsabile per la Salute pubblica e l’ambiente dell’Oms, la quasi totalità dei tumori e delle implicazioni sono prevenibili con semplici accortezze, per esempio evitando di esporsi dalle 10 alle 14. La quantità di raggi Uv varia in base alle ore del giorno, al periodo dell’anno, all’altitudine, alla latitudine e al potere riflettente del suolo: erba, terra e acqua riflettono meno del dieci per cento dei raggi, mentre la neve ne riflette l’80 per cento. Esiste un indice per la quantità dei raggi Uv: per un valore uguale o speriore a tre, l’Oms, la World Tourism Organization (Usa) e la Cancer Research (Gran Bretagna) raccomandano precauzioni. Fattori di protezione superiori a 15 o anche semplicemente ombra, magliette e cappelli basterebbero a ridurre drasticamente il numero dei decessi. (t.m.)