In Italia, 1 bambino su 77 è affetto dall’autismo, con i maschi colpiti oltre 4 volte più delle femmine. Attualmente, tuttavia non è ancora stata individuata una causa certa all’origine di questo disturbo, e la diagnosi è complicata poiché si basa solitamente su una serie di sintomi del comportamento, come per esempio problemi nella comunicazione, e non su sintomi biologici che possono quindi essere confermati.
L’origine dell’autismo
In uno studio pubblicato su Annals of Neurology, un gruppo di scienziati del Beth Israel Deaconess Medical Center ha per la prima volta osservato la presenza di strutture cellulari paragonabili a una risposta immunitaria nei confronti di specifiche cellule del cervello. Questa scoperta potrebbe aiutare a formulare ipotesi sull’origine della patologia, e se confermata aiutare a diagnosticare e trattare i pazienti affetti da questo disturbo.
Lo studio
Durante la ricerca Matthew Anderson e il suo team hanno studiato i cervelli donati post-mortem al programma Autism BrainNet, e hanno notato la presenza di un accumulo di linfociti attorno ai vasi sanguigni nel cervello, oltre a vesciche piene di frammenti di cellule del sistema nervoso centrale che prendono il nome di astrociti. Questi fenomeni sono solitamente sintomo della presenza di infiammazioni croniche nel cervello, riconducibili a infezioni virali o disturbi autoimmuni. Tuttavia le strutture osservate in questi cervelli non combaciavano con nessuna di queste patologie.
Per capire se questi sintomi erano collegati all’autismo, i ricercatori hanno confrontato 25 cervelli di pazienti affetti dal disturbo con 30 cervelli di persone non autistiche. Oltre 2/3 dei cervelli di pazienti autistici presentavano questo tipo di accumulo nel cervello, superando di gran lunga quelli del gruppo di controllo.
Gli scienziati hanno quindi analizzato i linfociti presenti nei cervelli e hanno osservato che si trattava di linfociti T, solitamente coinvolte nell’attacco a cellule infette o cancerose, o cellule normali nel caso della presenza di un disturbo autoimmune.
“Con questo nuovo studio non abbiamo scoperto l’origine né una causalità, ma questa è una prova a supporto dell’idea che l’autismo potrebbe essere un disturbo autoimmune, come per esempio la sclerosi multipla“, ha concluso Anderson.
Riferimenti: Annals of Neurology
Ringrazio per questo articolo, breve ma per questo chiarissimo. Sinceramente, senza arte nè parte in merito, è una cosa che ho intuitivamente pensato da un pezzo. Di certo, lavorando a scuola e avendo potuto seguire da vicino le giornate di ragazzi affetti da autismo, tutto ho pensato meno che la genialata di certi psichiatri, portata avanti per troppo tempo (e non del tutto cancellata!) che sia un problema legato al comportamento educativo delle madri. Una teoria che neanche un calzolaio o un venditore di pesce avrebbe l’ardire di esporre…..