L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha appena siglato un contratto con la società inglese Surrey Satellite Technology Limited, finanziando la costruzione di un secondo veicolo spaziale all’interno del programma di navigazione satellitare Galileo. Il nuovo satellite Giove-A2, per cui è stato stanziato un budget da quasi 30 milioni di dollari, si inserisce all’interno della missione Galileo e ha come obiettivo il mantenimento delle frequenze, accordate dalla International Telecomunication Union (Itu). “Da ora in poi, ci sarò sempre un sistema europeo di navigazione nello spazio”, ha assicurato l’Esa.
Galileo è il primo sistema di posizionamento ad uso completamente civile sviluppato in Europa, in alternativa al Global Positioning System (Gps), che è controllato dall’esercito statunitense. Giove (Galileo In Orbit Validation Element) è la prima fase del sistema di geolocalizzazione che prevederà, una volta che il progetto sarà ultimato, una costellazione di 30 satelliti.
Per rivendicare le frequenze concordate con la Itu per la propria rete satellitare, l’Esa ha già inviato nello spazio, nel dicembre del 2005, un primo satellite, Giove-A, designato per trasmettere a Terra i segnali del sistema Galileo e operativo dal 12 gennaio 2006. La missione di un secondo satellite, Giove-B, è stata rimandata per problemi tecnici ed è ora fissata per la fine del 2007. In base alla normativa internazionale, un operatore rischia di perdere i diritti sulle frequenze se interrompe il servizio per più di due anni. Ecco quindi il motivo di Giove-A2: se Giove-A si dovesse rompere e Giove-B fosse ulteriormente posticipato, l’Esa potrebbe dire addio alle sue frequenze.
L’Esa si augura di garantire la continuità del programma con la presenza costante dei propri satelliti in orbita. Il satellite Giove-A2, pronto per il lancio nella seconda metà del 2008 servirà quindi come backup e aiuterà a mantenere sicure le frequenze delle comunicazioni spaziali. (ma.ma.)