Lo scorso maggio ha presentato al mondo la prima cellula controllata da un Dna sintetico (vedi Galileo), ora vuole rubare i segreti del mare per progettare vaccini antinfluenzali universali o creare cellule ad hoc in grado di produrre carburanti ed eliminare lo smog. È Craig Venter, lo scienziato statunitense padre della biologia sintetica, che racconta i suoi piani per il futuro durante un incontro organizzato al Senato dal Centro Studi Sviluppo Relazioni per la Sicurezza (Tts) a Roma.
I risultati raggiunti finora sono, per lo scienziato-imprenditore già al centro di polemiche per le sue posizioni sulla brevettabilità degli organismi viventi, soltanto un nuovo punto di partenza. “Abbiamo dimostrato, in maniera inequivocabile, che il Dna è il software della vita, ed è lui a dettare la costruzione del proprio hardware, che si tratti di un componente cellulare o un intero organismo”, spiega. “Adesso bisogna trovare il modo di utilizzare con intelligenza ed efficacia questo potente strumento, individuando anche le regole da seguire”.
E un’idea Venter ce l’ha già: creare forme di vita capaci di produrre alimenti, idrocarburi per sostituire il petrolio, composti chimici di interesse farmacologico o disegnare i vaccini del futuro e combattere malattie che ancora mietono vittime nei paesi più poveri del pianeta. Il tutto a partire da geni presenti in organismi naturali e combinati in maniera specifica attraverso programmi al computer.
Per raggiungere questo risultato lo scienziato e il suo gruppo di ricerca varcano dal 2003 i mari di tutto il mondo con la spedizione Sorcerex II del J. Craig Venter Institute, raccogliendo numerosi microrganismi, alcuni mai identificati prima. Il che spiega anche la sua presenza nel nostro paese: proprio in questi giorni, infatti, l’imbarcazione-laboratorio sta solcando i mari italiani. Lo scopo della missione è creare un gigantesco database della variabilità genetica marina. “Utilizzando le tecniche di sequenziamento del Dna – racconta Venter – sono stati già identificati quasi quaranta milioni di geni. Tutti mattoni con cui progettare nuove forme di vita. Mettendoli insieme, possiamo immaginare di realizzare cellule “.
“Craig ha la straordinaria capacità di progettare cose apparentemente impossibili ma che presto potrebbero essere realtà”, ha commentato Rino Rappuoli, il biologo responsabile della ricerca Novartis per i vaccini, che da quindici anni collabora con lo scienziato statunitense.