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Beppe Grillo: le mie idee sulla scienza

Beppe Grillo si è lasciato intervistare. Non dai media italiani, naturalmente, che ha sempre scansato, ma dal New Scientist (a firma di Laura Margottini), il famoso settimanale anglosassone che si occupa di divulgazione scientifica. E ha ripercorso la parabola, finora solo ascendente, della sua affermazione, a partire dall’apertura del blog nel 2005 e degli show in piazza, per poi toccare i temi relativi a tecnologia, Rete, scienza, innovazione e ricerca. Temi che, racconta il comico, ormai diventato politico a tutti gli effetti dopo gli esiti del voto, sono stati il vero volano del suo successo. 

Vediamo quali sono i punti salienti toccati dal comico. Anzitutto, l’inizio dell’avventura: “Nel 2005 ho aperto questo blog, dove la gente discuteva argomenti come economia sostenibile, energie rinnovabili, copertura di banda larga. Cercavo anche di informare su nuove tecnologie durante i miei show, usando YouTube sul palco per mostrarne il funzionamento. Ho iniziato a usare il mio blog per ottenere informazioni sulle città dove stavo per andare [con lo spettacolo], chiedendo ai followers quali fossero i problemi principali della loro stesse città. Molti menzionavano il malgoverno dei politici e molto altro, cose che volevo rendere pubbliche col mio spettacolo. Prima degli show, a un certo punto, è cominciato a succedere che qualche politico locale mi chiamasse per dirmi che la denuncia era già pronta se avessi detto qualcosa di scomodo. Era il segno che il blog stava funzionando! Da allora è cresciuto ed è diventato il terzo blog più visitato al mondo”. Sembrano lontanissimi i tempi dello spettacolo Time Out (2000) in cui, come vi ha già raccontato Wired.it, il comico distruggeva a martellate i computer, definendo Infernet la rete Web.

Grillo racconta poi di essersi servito della piattaforma Meetup, che permette di organizzare incontri ed eventi: sono nati così i V Day: “A un evento chiamato V Day, tenuto in diverse città italiane, ci sono state un milione e mezzo di persone! Che sorpresa! C’erano anche altre città collegate via Skype – Milano, New York, Londra. In mezza giornata, abbiamo raccolto circa 350.000 firme per una legge ‘Parlamento Pulito’”. La fase successiva è stata poi il passaggio dalla politica virtuale a quella attiva, con la “formazione spontanea” di liste civiche che si sono “diffuse a macchia d’olio in tutto il Paese”.

Veniamo così a uno degli aspetti più controversi delle posizioni del Movimento: il rapporto con la scienza e la tecnologia. Grillo sostiene che tutto è partito dalla curiosità: “Ho iniziato a essere curioso di sapere cosa c’era dietro le cose di tutti i giorni – il cammino che una lattina di coca o un vasetto di yogurt compiono prima di arrivare a noi, per esempio, e quanto costa, quali risorse naturali consumano, quanto inquinano”. Riflessioni sempre condite dalla consueta vena comica, confluite nella celebre storiella dello spazzolino da denti: “Di cosa è fatto uno spazzolino da denti? Di plastica. Da cosa si ricava la plastica? Dal petrolio. È rosso perché lo abbiamo colorato e ci abbiamo aggiunto un po’ di cloruro. Ogni tre mesi il tuo dentista di fiducia ti dice che devi cambiare lo spazzolino. Quanti ce ne saranno in Italia in questo momento? Venti milioni? Ogni tre mesi venti milioni vanno nell’immondizia, finiscono in un forno, vengono bruciati. I cloruri diventano diossina, vanno nell’aria. Piove, la diossina va nel mare, viene assorbita dal plancton, il pesce mangia il plancton, tu esci, vai al ristorante, mangi il pesce (80 mila lire al chilo) e ti sei mangiato il tuo spazzolino”.

È comunque da ricordare che, in merito alle questioni scientifiche e soprattuto rispetto ai temi di medicina ed energia alternativa, Grillo ha mescolato spesso e volentieri vere e proprie bufale, prontamente sconfessate dalla comunità scientifica, ad attacchi prettamente giornalistici. Anche se lui, a questo proposito, cita solo chi lo sostiene: “Ho cominciato a capire i percorsi schizofrenici della nostra economia attuale. Così ho cominciato a rivolgermi agli scienziati e intellettuali, per vedere se ci fossero modi sostenibili di fare le cose. Importanti scienziati successivamente hanno scritto per il mio blog, hanno discusso le loro idee. Lino Guzzella, rettore del Politecnico di Zurigo, è venuto sul palco di uno dei miei eventi a spiegare ciò che sarà l’energia del futuro”.

Adesso che il Movimento ha voce in capitolo in Parlamento, secondo Grillo, la politica inizierà a occuparsi di scienza e ricerca: “Uno dei nostri obiettivi principali è quello di ripristinare la meritocrazia all’interno della ricerca e del mondo accademico. Il clientelismo è diffuso anche lì. Vogliamo anche dare soldi alla ricerca pubblica che sta morendo”. E proverà ad arginare la fuga dei cervelli: “Ci sono un sacco di ricercatori sulle nostre liste civiche. Ci sono anche molti che vivono all’estero, che sono pronti a tornare per aiutare. Ci mandano tonnellate di tweet ogni giorno. In Italia, abbiamo menti tra le migliori del mondo e abbiamo lasciato andare tutti all’estero. Ma se diamo un segnale forte di cambiamento, torneranno”.

In ogni caso, perché succeda tutto ciò, bisogna anzitutto che si formi un governo. Grillo si è espresso, comunicando che non intende dare la fiducia ad alcuna coalizione: ma, a quanto pare, ora diverse persone (aderenti o meno al Movimento) si stanno dimostrando contrarie a questa decisione. E forse il web, da osannato strumento di democrazia diretta, tornerà a essere Infernet.

Via: Wired.it

Credits immagini: jurko87/Flickr

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