COME CUCCIOLI di canguro, quasi ovunque, ma non sempre e non allo stesso modo da una terapia intensiva neonatale all’altra. Così che la Kangaroo-mother care (KMC) o marsupioterapia – una pratica per cui i piccoli, nudi e con il solo pannolino, rimangono a contatto pelle a pelle con mamma o papà – rischia di essere garantita solo per alcuni neonati, solo per un tempo ristretto e limitato, quando invece figura anche tra le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità per migliorare la salute di chi viene al mondo prima del tempo. A disegnare il quadro della diffusione e dell’effettiva implementazione della marsupioterapia sul territorio italiano è un’indagine portata a termine dal gruppo di studio per la Care della Società Italiana di Neonatologia (SIN), che verrà presentata anche in occasione del XXIV Congresso Nazionale, che si apre oggi a Roma.