Finita la più grande sperimentazione in campo aperto di coltivazioni geneticamente modificate. È stata condotta in Gran Bretagna e il risultato è stato fallimentare. È quanto rivela il quotidiano inglese “The Guardian” affermando che le varietà transgeniche di olio di colza e di barbabietole si sarebbero dimostrate più dannose per l’ambiente di quelle convenzionali. Dannosità invece a quanto pare non verificata per il mais geneticamente modificato, una delle piante tenute sotto osservazione. Il dato rilevante sarebbe il numero di insetti e di specie di “erbacce” osservato nei campi Ogm, significativamente minore rispetto a quelli di varietà convenzionale. Un aspetto che dimostra il forte impatto ambientale delle coltivazioni transgeniche. I dati saranno resi noti il 16 ottobre prossimo, ma le indiscrezioni del giornale britannico, hanno provocato la reazione della Royal Society che ha commissionato lo studio. “Questo tentativo”, ha dichiarato Stephen Cox della Royal Society, “di riassumere in poche frasi il contenuto ricco e complesso degli otto articoli non può che produrre fraintendimenti. Invitiamo piuttosto tutte le parti interessate ad analizzare gli articoli che saranno consultabili liberamente sul nostro sito a partire dal 16 ottobre”. Le sperimentazioni furono avviate nel 1999 per iniziativa dell’allora ministro britannico per l’ambiente, Michael Meacher, che negoziò una moratoria sulla commercializzazione delle sementi Ogm con le principali aziende biotech fino alla conclusione di queste ricerche. (m.mo.)