L’Europa dice no alla brevettabilità dei software. Oggi a Strasburgo il Parlamento Europeo ha bocciato (648 voti contrari, 14 a favore e 18 astenuti) la direttiva, nata da un accordo tra Consiglio e Commissione europei. Una batosta per la lobby delle grandi aziende dell’Information and Communication Technology (per esempio Microsoft e Nokia) che da sempre si sono dichiarate favorevoli alla normativa. Entusiasti, invece, i sostenitori dell’open source. Tra questi le aziende Red Hat e Sun Microsystems (che avevano supportato le attività della Free Information Infrastructure) che dopo la scelta del Parlamento hanno subito emesso un comunicato: “Questa decisione è una chiara vittoria dell’open source”, ha detto Simon Phipps, Chief Open Source Officer di Sun Microsystems. “La decisione garantisce la libera concorrenza salvaguardando gli interessi di tutti, inclusi consumatori ed enti pubblici, e non solo delle grande major del software”. “L’azione del Parlamento Europeo dimostra ancora una volta che non esiste alcuna relazione tra l’innovazione ed i brevetti software. Applaudiamo gli sforzi di tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato”, ha aggiunto Mark Webbink di Red Hat. Ora quindi si dovrà ricominciare tutto da zero. Come ha dichiarato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana: “Occorre avviare il processo che porta alla costruzione di una direttiva che valorizzi il software libero, le creative commons e la libera condivisione del sapere”. (f.f.)