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Buco dell’ozono a livelli record

Il buco dell’ozono sopra l’Antartico sta peggiorando. Lo rivela l’ultimo bollettino dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) delle Nazioni Unite, sulla base delle osservazioni della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea, anche se i dati differiscono leggermente: secondo l’agenzia statunitense, l’estensione del buco nello strato di ozono misura oggi circa 29,5 milioni di chilometri quadrati, mentre per l’Esa 28 milioni.

Numeri allarmanti che si avvicinano ai livelli massimi monitorati nel 2000 e nel 2003. Se sei anni fa, il deficit di gas era stimabile pari a 39,6 miliardi di tonnellate, oggi siamo arrivati quest’anno a 39,8. L’assottigliamento dello strato di ozono della stratosfera, che è avvenuto quest’anno con un certo ritardo stagionale, si è esteso più del previsto. Le cause sono riconducibili alle particolari condizioni climatiche, con un inverno australe molto freddo nella stratosfera, ha dichiarato Geir Braathen, esperto di ozono dell’Omm.

Lo strato di ozono serve da filtro per le radiazioni solari ultraviolette che possono causare malattie della pelle e causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante. L’assottigliamento dello strato di ozono è prevalentemente causato da prodotti chimici quali i cloro-fluoro-carburi (Cfc). Nonostante l’uso di queste sostanze sia limitato dal Trattato di Montreal del 1987, grandi quantità di Cfc sono oramai disperse nell’atmosfera e, secondo i metereologi, ne continueremo a subire gli effetti. L’Omm prevede che bisognerà aspettare il 2049 per ripristinare livelli di ozono vicini a quelli prima degli anni Ottanta. (fr.c.)

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