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Buon compleanno Amnesty

di
Matteo Bartocci

Il 28 maggio 1961, esattamente 40 anni fa nasceva in Inghilterra Amnesty International, l’associazione per la tutela e la promozione dei diritti umani nel mondo. Per ricordarlo, saranno accese stasera in Trafalgar Square a Londra 40 candele alte due metri. E una candela circondata dal filo spinato è il logo dell’associazione, ispirato al proverbio cinese “è meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”. Dossier, appelli, campagne internazionali e rapide azioni contro gli arresti illegittimi, circa 1000 all’anno, sono le tecniche adottate dall’associazione, che conta oggi su un milione di iscritti e attivisti in più di 100 paesi. Solo in Italia sono circa 70 mila. Amnesty International ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1977 e il Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani nel 1978. Ma l’anniversario dell’Associazione è anche l’occasione per fare il punto sul lavoro che ancora resta da fare: solo in Cina dal 1990 al 1999 sarebbero state comminate 27.599 condanne a morte. E due settimane fa sempre nello stato asiatico è stato raggiunto il triste record di 29 esecuzioni in un giorno solo. Nel 1999, le forze di polizia di 132 paesi sono state coinvolte in casi di tortura. E ancora 51 stati conducono processi illegittimi contro prigionieri politici e in 37 paesi esistono i ‘desaparecidos’. Circa 63 nazioni eseguono arresti arbitrari o senza accuse esplicite, nelle carceri di 61 paesi sono rinchiusi i colpevoli dei soli reati d’opinione. In totale 106 stati hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica ma per 89 è ancora in vigore. Tutti questi dati e le campagne di Amnesty sono raccolti nel Rapporto Annuale sui diritti umani nel mondo che sarà presentato a Londra il 30 maggio prossimo. (m. ba.)

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