Devi superare un esame? Una tazza di cacao dà ossigeno al cervello

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Il cacao, “cibo degli dei” – come dice il suo nome scientifico, dal greco, theobroma – contiene una grande quantità di molecole benefiche per il nostro organismo. Lo sapevano le antiche popolazioni del Sudamerica, come gli aztechi, per i quali il cacahuatl era un costoso super food di importazione accessibile solo a pochi privilegiati, ma ora è la scienza a dircelo. Oggi, per esempio, sappiamo che il cacao contiene composti antiossidanti che fanno bene un po’ a tutto: dalla pancia al cuore al cervello (passando per i denti). In particolare, è un toccasana per la memoria, e, addirittura, potrebbe fornire quell'”aiutino” in più a chi deve sostenere un test cognitivo. A suggerirlo è ora uno studio pubblicato su Scientific Reports: composti antiossidanti contenuti nel cacao (e non solo), affermano gli autori del report, stimolando l’ossigenazione cerebrale, aumentano le prestazioni ai test cognitivi.

Il buono dell’amaro

Alcuni dei benefici del cioccolato fondente, meglio ancora, del cacao amaro, sono noti da tempo. Il triptofano e il magnesio, ad esempio, stimolano la sintesi della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità, migliorando anche la qualità del sonno. E molecole antinfiammatorie del cacao, come la catechina e l’epicatechina, aiutano la salute dell’intestino agendo sulla flora intestinale, e influenzano l’insulinoresistenza, diminuendo il rischio di diabete. Anche se, è bene ricordarlo, il cioccolato fondente è ben più del solo cacao: basti pensare al suo contenuto, variabile, di zuccheri.

L’antiossidante più prezioso: il flavanolo

Tra le sostanze benefiche presenti nel cacao quella veramente preziosa per l’organismo sembra essere il flavanolo (presente in verità anche in altri cibi di origine vegetale: frutta, verdura, tè e vino rosso). Questo antiossidante migliora l’elasticità dei vasi sanguigni e promuove l’abbassamento della pressione. Alcuni studi hanno addirittura messo in luce una riduzione sulla stanchezza nelle persone con sclerosi multipla e, a livello cerebrale, aumenta il volume di sangue nell’ippocampo, struttura che si modifica con il passare degli anni e da cui dipende il declino delle capacità di ricordare un evento.


Due quadratini di cioccolata al dì e il cervello ringrazia


In effetti gli scienziati da tempo indagano gli effetti dei flavanoli sull’invecchiamento. In precedenti ricerche, sia soggetti anziani (71 anni di media) sia di età compresa tra i 50 e i 69 anni avevano riportato migliori risultati nei test di memoria dopo aver assunto cacao. L’esperimento dell’Università di Birmingham ha ora dimostrato che i flavanoli migliorano le prestazioni cognitive anche in individui giovani e sani.

I flavonoli sotto esame

Lo studio ha arruolato 18 volontari di età compresa tra i 18 e i 45 anni, sani e non fumatori. Preliminarmente i ricercatori hanno misurato, tramite spettroscopia e infrarossi, la percentuale di ossigeno che arrivava al cervello in condizione di ipercapnia, cioè aumentata concentrazione di anidride carbonica nel sangue. Hanno quindi fatto svolgere una serie di test cognitivi con difficoltà progressiva, prima e dopo aver bevuto una bevanda al cacao.

I risultati hanno mostrato che, rispetto un gruppo di controllo, che non aveva assunto i flavonoidi, chi aveva bevuto la bevanda al cacao aveva una maggiore ossigenazione cerebrale (quasi tre volte superiore) e aveva svolto il test in modo più veloce e accurato, finendolo in media un minuto prima degli altri. “L’aver assunto la bevanda arricchita con flavanoli si è rivelato chiaramente un vantaggio solo quando il test è diventato più complicato. E questo risultato suggerisce che i flavanoidi potrebbero essere utili anche per persone giovani e sane durante compiti particolarmente impegnativi”, ha spiegato Catarina Randeiro, autrice dello studio.

Riferimenti: Scientific Reports

Foto in copertina di Ralf Kunze da Pixabay