Morti per caldo, previsioni nere per l’Europa

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(Foto: Johan Mouchet su Unsplash)

Le morti per il caldo sono destinate ad aumentare. A riferirlo è un’indagine svolta dai ricercatori del Joint Research Centre della Commissione Europea, secondo cui le morti dovute al caldo potrebbero triplicare in Europa entro la fine del secolo. In particolare, secondo lo studio, il primo a stimare le morti attuali e future dovute alle temperature calde e fredde a livello regionale per l’intero continente, si verificheranno forti disparità tra le regioni, in particolare in quelle meridionali, ossia Spagna, Italia, Grecia e parti della Francia. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health.


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L’Europa più calda

Negli ultimi anni, l’Europa ha vissuto alcune delle sue estati più calde, che hanno coinciso con alti tassi di mortalità. Basta pensare che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale e il secondo più caldo in Europa. I risultati di un recente studio pubblicato su Nature Medicine, come vi abbiamo raccontato, indicano che il caldo ha causato la morte di circa 50 mila persone in Europa, continente che si sta riscaldando più rapidamente rispetto ad altre parti del mondo.

Le morti per caldo e freddo estremi

Attualmente, le temperature calde e fredde provocano 407.538 decessi in tutta Europa ogni anno, di cui 363.809 legati al freddo e 43.729 al caldo. Secondo i dati della nuova analisi, con un riscaldamento globale stimato a 3°C, il numero di morti per caldo in Europa potrebbe aumentare da 43.729 a 128.809 entro la fine del secolo. Nello stesso scenario, i decessi attribuiti al freddo, attualmente molto più alti di quelli dovuti al caldo, rimarrebbero elevati, con un leggero calo da 363.809 a 333.703 entro il 2100. “La nostra analisi rivela che il rapporto tra le morti dovute al caldo e al freddo cambierà drasticamente nel corso di questo secolo, con quelle attribuite al caldo in aumento in tutte le parti del mondo”, ha spiegato Juan-Carlos Ciscar, del Joint Research Centre.

L’analisi

Per giungere a queste conclusioni gli scienziati hanno passato in rassegna i dati su 1.368 regioni in 30 paesi europei per modellare le attuali disparità nei decessi dovuti a temperature calde e fredde e stimare come i rischi potrebbero cambiare entro il 2100. Il set di dati, generato analizzando le caratteristiche epidemiologiche e socioeconomiche di 854 città europee con popolazioni superiori a 50 mila abitanti, è stato poi utilizzato per modellare il rischio di mortalità regionale per diverse fasce di età (da 20 a oltre 85 anni). Le stime delle morti attuali e future legate alla temperatura sono state calcolate in base a quattro livelli di riscaldamento globale (1,5°C, 2°C, 3°C e 4°C) utilizzando una combinazione di 11 diversi modelli climatici.

I Paesi più colpiti

Con un riscaldamento di 3°C, spiegano i ricercatori, si prevede che i decessi legati alla temperatura aumenteranno del 13,5%, portando a 55 mila morti in più ogni anno, guidati da un aumento delle morti dovute al caldo. La maggior parte dei decessi, inoltre, riguarderà le persone di età superiore agli 85 anni. Le aree che saranno particolarmente colpite dal maggiore riscaldamento e dalla popolazione sempre più anziana sono Spagna, Italia, Grecia e parti della Francia. In particolare, in Italia l’aumento annuale sarà da 10 mila di oggi a 28mila, in Spagna da 4 mila e 20 mila, in Grecia da 1.700 a oltre 4 mila e in Francia da 3 mila e oltre 13 mila. “Abbiamo scoperto che in Europa i decessi dovuti alle temperature calde e fredde aumenteranno sostanzialmente poiché si prevede che si verificheranno molti più decessi legati al caldo man mano che il clima si riscalda e le popolazioni invecchiano, mentre le morti per freddo diminuiscono solo leggermente in confronto”, ha commentato il co-autore David García-León. “Il nostro studio identifica anche gli hotspots in cui il rischio di morte per alte temperature è destinato ad aumentare drasticamente nel prossimo decennio. C’è un’urgente necessità per lo sviluppo di politiche più mirate per proteggere queste aree e i membri della società più a rischio dalle temperature estreme”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Johan Mouchet su Unsplash