Candida auris, il fungo resistente che uccide in 90 giorni

candida auris
Mappa dei casi di Candida auris riportati nel mondo (Foto: via Cdc)

È il New York Times a dare voce all’allarme dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) in un articolo che sta rimbalzando sui media di tutto il mondo. La salute globale ha un nuovo temibile nemico: un fungo killer che uccide in 90 giorni ed è resistente a qualsiasi trattamento. La Candida auris– questo il suo nome – si starebbe diffondendo rapidamente. Secondo uno studio commissionato dal Governo britannico, se non si trovano nuove armi efficaci, nel 2050 super-germi e funghi come C. auris saranno responsabili di 10 milioni di morti, più di quanto previsto per i tumori.

Cos’è e da dove viene

Il fungo killer Candida auris è stato identificato per la prima volta nel 2009 all’interno del canale auricolare di una donna giapponese di 70 anni. Da quel momento i medici hanno cominciato a registrare nuovi casi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Kenia, dall’India al Venezuela passando per l’Australia. E se vogliamo guardare all’Europa, 52 casi sono stati identificati al Royal Brompton Hospital di Londra nel 2015 e altri 85 al Politècnic La Fe di Valencia nel 2016.

Incredibilmente resistente ai farmaci usati di solito per debellare le infezioni fungine, la sua origine rimane un mistero. Gli esperti ipotizzano che sia il risultato di anni e anni di uso indiscriminato di terapie antibiotiche e antimicotiche, e non solo in clinica ma anche (e forse soprattutto) in agricoltura e allevamento intensivi. Pratiche che avrebbero insomma favorito e accelerato la selezione di organismi resistenti ai farmaci.

Farmaco-resistenza

Pare che sia stato usato di tutto, antimicotici e antibiotici, per debellare l’infezione nelle persone colpite. Ma niente è servito, e di tutti i casi accertati la metà è deceduta nel giro di 90 giorni dalla diagnosi, riportano i Cdc.

Proprio quello che è successo all’ultima vittima, il caso raccontato dal New York Times. L’anno scorso – si legge nell’articolo – un uomo ricoverato per un intervento al Mount Sinai Hospital di Brooklyn è deceduto in tre mesi dopo essere risultato positivo all’infezione da Candida auris. Il suo assassino, però, non se ne è andato. I responsabili della struttura medica hanno rotto il silenzio e rivelato che tutta la stanza del paziente era risultata contaminata: lenzuola, letto, lavandino, tende, pavimento e persino il soffitto. Il fungo era così resistente che l’ospedale ha dovuto mettere in atto misure eccezionali per sbarazzarsene, compresa la sostituzione di alcune piastrelle.

Chi si ammala

Le persone colpite, per ora, sono quelle con un sistema immunitario debole, come anziani, bambini piccoli, pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici, diabetici e fumatori. Per ora, appunto. Perché se non si trova il punto debole di Candida auris l’infezione potrebbe estendersi incontrastata anche alle fasce sane della popolazione.

C. auris si aggiunge alla schiera di microrganismi che in futuro potrebbero minacciare seriamente la salute mondiale. Secondo uno studio commissionato dal Governo britannico nel 2014 e ora concluso, se non si troveranno soluzioni per porre argine al fenomeno della resistenza ai farmaci sempre più persone moriranno di infezioni un tempo curabili: le stime prospettano10 milioni di vittime nel 2050, 2 milioni in più di quanto faranno i tumori.

Via: Wired.it

Nell’mmagine di copertina la mappa dei casi di Candida auris riportati nel mondo (Foto: via Cdc)

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