La leucemia linfatica cronica (LLC) è la forma di leucemia più frequente negli adulti, caratterizzata dalla crescita fuori controllo dei linfociti (spesso i linfociti B). In genere compare in tarda età (l’età media della diagnosi è di 70 anni secondo quanto riferisce Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma onlus), e ha un’evoluzione alquanto variabile. Se, infatti, in alcuni casi rimane stabile e non dà sintomi (tale da non richiedere nemmeno il trattamento ma solo uno stretto monitoraggio), in molti progredisce lentamente, in altri ha un decorso più aggressivo. In alcuni ancora la malattia è insensibile ai trattamenti o si ripresenta. Ed è proprio su un piccolo gruppo di pazienti ad alto rischio e pluritrattati che è stato condotto uno studio (parte di una sperimentazione più grande) di cui si è parlato all’ultimo congresso dell’American Society of Hematology (Ash) di San Diego. La ricerca, presentata da Tanya Saddiqi del City of Hope di Duarte (California), mostra che quasi metà dei pazienti ha ottenuto una risposta completa in seguito alla somministrazione di un trattamento a base di CAR-T. Un risultato che si unisce agli studi condotti in precedenza che avevano riportato risultati simili per la LLC.