Una moratoria immediata sulle esecuzioni, come primo passo verso l’abolizione della pena di morte in Giappone. E’ quanto chiede la campagna lanciata oggi da Amnesty International e dal programma Zapping di Radio Raiuno, in occasione dei prossimi Mondiali di calcio. Circa 110 detenuti nelle carceri del paese nipponico rischiano l’impiccagione. E questo è solo un aspetto della “drammatica realtà che si consuma nell’ombra, lontano dagli occhi del mondo e che è pressoché sconosciuta dai cittadini”, si legge in un comunicato di Amnesty. “I condannati conoscono la propria sorte soltanto la mattina dell’esecuzione, mentre familiari e avvocati sono informati a fatto compiuto”. Finora il Giappone non ha mostrato alcun segnale di voler abolire questa pratica e il Consiglio d’Europa sta considerando di revocare lo status di osservatore di cui gode il paese presso l’organizzazione. Ad aggiungere altre accuse è il rapporto di Amnesty International “Welcome to Japan?”, che denuncia la condizione dei cittadini stranieri detenuti nei porti di ingresso, con violazione dei diritti umani e maltrattamenti. Per aderire alla campagna “Giappone: Cartellino rosso alla pena di morte”, si può firmare l’appello rivolto al primo ministro giapponese Koizumi su www.amnesty.it. (a.ca.)