La notizia che il vaccino AstraZeneca è stato sospeso anche in Italia da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) “in via del tutto precauzionale e temporanea” colpisce la nostra attenzione e fa sorgere molte domande, da quanto durerà lo stop a se e quando riceveranno la seconda dose le persone già vaccinate con l’AstraZeneca. Per ora non abbiamo risposte certe ma possiamo fare un po’ di chiarezza sulle ragioni della sospensione e sull’incidenza statistica di eventi trombotici come quelli riportati finora. Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della sanità indica che la distribuzione del vaccino AstraZeneca procederà indisturbata e ha invitato i paesi a non sospendere le campagne vaccinali. Ecco cosa sappiamo.
AstraZeneca: ecco come si valutano i rischi di un vaccino
Aifa: perché il vaccino è stato sospeso
Oggi 16 marzo Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che si è trattato di una “scelta di tipo politico“, legata alla precedente sospensione del vaccino AstraZeneca da parte di altri paesi europei, fra cui Francia e Germania. Chi ha già ricevuto la prima dose, aggiunge Magrini, non deve preoccuparsi e deve semplicemente segnalare eventuali sintomi al medico, ricordando che le reazioni avverse si manifestano nelle ore subito successive alla somministrazione. A oggi, come rimarca Aifa, non è provato alcun nesso di causa-effetto fra la vaccinazione e questi eventi e per ora c’è soltanto una relazione temporale. Visto il rilievo del caso le autorità sanitarie stanno lavorando per comprendere le effettive cause di questo fenomeno.
Il ruolo della farmacovigilanza
In altre parole la domanda è: si tratta una coincidenza statistica, dato che ogni anno si verificano comunque diversi casi di trombosi, oppure è realmente un effetto molto raro associato ai vaccini, che, ricordiamo, proteggono dal Covid-19 il cui rischio di complicazioni e morte è molto più elevato? In questo senso la farmacovigilanza sta funzionando molto bene e abbiamo dati in tempo reale sugli eventi avversi: ad esempio, la pagina della Drug Safety Reasearch Unit, unità indipendente statunitense che analizza la sicurezza e la gestione del rischio dei farmaci, elenca i casi di trombocitopenia associati a trombosi riportati nelle persone vaccinate negli Usa, in Europa e nel Regno Unito.
Europa e Italia, ecco i dati
Le verifiche e la conta dei casi di eventi trombotici, in particolare cerebrali, in persone a cui è stato somministrato il vaccino, sono in corso. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) rende noto che alla data del 10 marzo 2021 risultano 30 casi su 5 milioni (ovvero 0,6 casi su 100mila) di vaccinati con vaccino AstraZeneca. Per interpretare meglio i dati ci si chiede se questi siano in linea con l’incidenza statistica di questa patologia.
In tal senso risponde l’Associazione italiana di epidemiologia (Aie), che ha preso posizione sulla sospensione in Italia del vaccino AstraZeneca. L’Associazione ha spiegato che, in base agli studi scientifici e ai dati sui ricoveri, ogni anno nella popolazione fra 35 e 70 anni sono attesi circa 80 casi di trombosi venosa profonda (quella che riguarda anche i casi odierni) ogni 100mila persone. Questa stima corrisponde a circa 1,5-2 casi a settimana e da 6 a 8 casi al mese. Alla data del 14 marzo quasi 800mila italiani hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca: ci sono 184mila vaccinati fra le forze armate e 610mila fra il personale scolastico. Sulla base delle statistiche precedenti (6-8 casi su 100mila per ogni mese) nel giro di un mese fra gli 800mila vaccinati si sarebbero dovuti verificare per effetto del caso 42-64 casi di trombosi. “Questi casi – scrive l’Aie – si verificano non certo per effetto del vaccino ma per effetto della normale incidenza della malattia”. Insomma, i numeri sarebbero in linea, almeno a livello statistico, con il normale verificarsi della trombosi nello stesso campione di persone. Non vi è “un aumento di casi di trombi sanguigni” fra coloro che hanno ricevuto il vaccino, sottolinea alla Bbc anche il professor Andrew Pollard, responsabile presso l’università di Oxford del progetto di ricerca da cui il vaccino AstraZeneca è nato. Ovviamente la stessa Aie si limita a riportare dei dati e non indica con certezza che si tratti di una coincidenza statistica.
Europa e Usa: gli altri casi
A oggi sono vari i paesi che hanno sospeso il vaccino AstraZeneca, fra cui Germania, Francia, Spagna. In Germania dati indicano che su 1,6 milioni di vaccinati ci sono stati 7 casi di trombosi del seno venoso cerebrale, una rara forma di trombosi che colpisce il cervello. Il dato è un po’ superiore rispetto alle stime dell’incidenza annuale – i casi che comunque si manifesterebbero – pari a 3-4 casi per milione di persone. Ma questi casi non riguarderebbero soltanto il vaccino AstraZeneca: l’8 febbraio il New York Times segnalava 36 casi di trombocitopenia autoimmune (o piastrinopenia, carenza di piastrine) associata a emorragia cerebrale su un totale di 31 milioni di vaccinati negli Usa con i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna – una patologia che però ha un’incidenza che rientra nella statistica degli Stati Uniti. In ogni caso è bene fare chiarezza e le autorità stanno indagando.
Via Wired.it