Trapiantando nel cervello umano cellule di suino si potrebbero migliorare notevolmente le condizioni dei malati di Parkinson, la cui mobilità è pregiudicata da una scarsa produzione di dopamina da parte dell’encefalo. “Questo è il primo studio che impiega cellule di maiale nel cervello umano”, sostiene Samuel Ellias, capo del team di ricercatori dell’Università di Boston, che ha esaminato 12 pazienti sottoposti a trapianto.
Studi anteriori avevano dimostrato gli effetti benefici dei trapianti di cellule cerebrali da uomo a uomo, che hanno però sollevato diverse questioni etiche nella comunità scientifica. Al punto da indirizzare la ricerca verso altri donatori. La scelta è quindi caduta sui maiali, che hanno un tessuto cerebrale molto simile al nostro. Nell’arco di un anno, su 12 pazienti operati, nove hanno incrementato del 19 per cento le loro capacità motorie mentre gli altri tre addirittura fino al 50 per cento. Inoltre, nei malati si sono risolti i problemi di rigetto tipici dei trapianti da una specie all’altra (xenotrapianti). Sei dei dodici pazienti, infatti, hanno ricevuto cellule suine pretrattate con un anticorpo, capace di limitare l’incompatibilità dei due diversi tessuti cerebrali.
“Sono incoraggiato dai risultati fin qui ottenuti e credo che si stia aprendo una nuova speranza per i malati di Parkinson e per i trapiantati in genere”, ha dichiarato Ellias. (v.p.)