Cheetah: il robot più veloce di Bolt

    Cheetah, il ghepardo-robot progettato dalla Boston Dynamics e finanziato dalla Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), è riuscito a battere se stesso, stabilendo il nuovo record di velocità per macchine dotate di gambe. Con una velocità di 45,5 km l’ora, Cheetah non ha però solo oscurato il suo precedente primato (circa 30 km all’ora), ma ha superato anche Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo (ma non del regno animale, vedi Galileo), “fermo”, si fa per dire, sui 100 metri a 44,7 km l’ora.

    Il robot a quattro zampe da record fa parte di un programma della difesa americana per lo sviluppo di sistemi robotici da impiegare in campo militare, così da supportare le operazioni dei soldati. Come sottolineano gli scienziati a capo del progetto, per essere davvero d’aiuto un robot deve sapersi confrontare con terreni difficili. Zone in cui né le ruote né i cingoli sono più sufficienti, ma servono gambe in grado di superare ostacoli elevati e buche profonde. D’altra parte, aggiungono dalla Darpa, coordinare l’oscillazione e la spinta degli arti meccanici è molto più difficile che far girare ruote o rotolare cingoli, e per questo robot precedenti si sono rivelati lenti.

    Per creare Cheetah l’ispirazione è venuta dal mondo animale, come ricorda Gill Pratt della Darpa, a capo del programma: “La ricerca si è focalizzata su alcune caratteristiche chiave sviluppate durante l’evoluzione: locomozione efficiente, manipolazione di oggetti, adattabilità all’ambiente”.

    Eppure eguagliare le prestazioni di un ghepardo in carne e ossa è ancora un traguardo lontano, e non solo per quanto riguarda la velocità. Se infatti il felino raggiunge senza sforzo i 100 chilometri orari, Cheetah per funzionare ha bisogno di una pompa idraulica esterna, insieme a un dispositivo che lo mantenga al centro del percorso stabilito. Inoltre, almeno per il momento, il robot si limita a correre su un tapis roulant, anche se la sperimentazione sul campo dovrebbe partire a breve.

    Riferimenti e credits immagine: Darpa

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